SUI SUOI SUCCESSI: "Non posso non ricordare la medaglia d'oro all'Olimpiade di Los Angeles 1984, perché è la storia dello sport e il risultato massimo che un atleta può raggiungere. Se devo valutare tecnicamente una gara, il capolavoro è stato il Mondiale ad Helsinki nel 1983. In termini mediatici è la gara che prende di più, la più entusiasmante ed emozionante, con la volata negli ultimi 80 metri. Io lì ho fatto un capolavoro tecnico".
SUL MOMENTO DELL'ATLETICA ITALIANA: "Mancano gli atleti, manca la capacità dei dirigenti di allargare la base, ma il mondo è cambiato tantissimo e ora l'Africa la fa da padrone. Nei 10mila abbiamo Yemaneberhan Crippa che si è già messo in evidenza agli Europei e riesce ad arrivare agli appuntamenti con la condizione fisica e mentale giusta. E' un ragazzo sul quale puntare".