Così Stefano Cecchi nel ‘Microfono Aperto’:
SU CAGLIARI-LAZIO: Capisco l’amarezza dei cagliaritani però quei 7 minuti potevano essere impegnati dallo stesso Cagliari per vincere. Non c’è un disegno contro una squadra o contro un’altra.
SUL DERBY DELLA LANTERNA: Confermo il fascino del derby di Genova e visto da lontano mi affascina la coreografia. Mi limito ad applaudire quel bellissimo spirito che c’è in quel derby.
SUI CALENDARI: Con tutti i veti o non veti televisivi diventa un azzardo. Non vedo alcun vantaggio della Lazio nell’avere 2 giorni in più di riposo rispetto alla Juve nella finale di Supercoppa.
SU MONTELLA: Lui stesso sa che il suo destino è segnato, bisogna vedere se riuscirà a gestire la squadra fino a giugno.
SULLA PREMIER: Il calcio italiano in Europa? La Premier detta legge ma oggi la Juve è una delle 5 squadre più forti in Europa. Il Liverpool è forte ma non è il Barcellona di 5 o 6 anni fa.
SUGLI ARBITRI: Ci può essere un timore reverenziale verso squadre più forti, ma non c’è un disegno che decide a priori il destino del Campionato.
SULL’UDINESE: La rabbia dei tifosi è comprensibile ma è mancata sostanza nella campagna acquisti. Quando entri nel tunnel della sfortuna difficilmente ne esci, vedi il sorteggio del Napoli.
SU IBRA E ANCELOTTI: Se Ibra venisse alla Fiorentina avrei un sussulto, ma come giocatore è un bel ricordo. Anche se è stato grandissimo deve capire quando è arrivato il tempo di uscire di scena. Un po’ come Ancelotti che va all’Everton, non al Barcellona.
