Stefano Agresti ha risposto alle domande degli ascoltatori di Sportiva durante il “Microfono Aperto”.
SULL’ATTEGGIAMENTO DELL’INTER A BARCELLONA: “La Juventus ha una squadra pronta a confrontarsi alla pari con qualunque avversario, per questo ci si aspetti che se la giochi a viso aperto su qualunque campo. L’Inter è all’inizio di un percorso internazionale, quindi è più accettabile che abbia un atteggiamento più coperto quando va su certi campi. L’Inter, a Barcellona, ha giocato con grande intelligenza tattica, ma la qualità della squadra non è ancora all’altezza di Barça e Juve”.
SUL TURNOVER DI SARRI: “Sarri ha modificato un po’ il suo atteggiamento rispetto al passato, ma il turnover che abbiamo visto è stato obbligato dalle defezioni e dalle altre esigenze di squadra. La Juventus non mi ha esaltato contro il Bayer, ha vinto come vinceva Allegri: solo grazie alla superiorità dei suoi singoli”.
SUL MILAN: “Le difficoltà di Giampaolo sono più da addebitare a certe scelte societarie piuttosto che ai suoi errori. Lo sbaglio più grande da parte sua è stato sopravvalutare la squadra che ha a disposizione”.
SULL’ACCOGLIENZA RISERVATA DAI TIFOSI DELL’INTER A CONTE: “E’ normale che sia stato accolto con enfasi, i tifosi dell’Inter vendono in lui la possibilità di tornare a vincere dopo molti anni”.
SUL TORINO: “Il motivo del calo dei granata non è facile da individuare, ma è capitato anche all’Atalanta l’anno scorso quando fu eliminata ai preliminari di Europa League. Credo sia dovuto alla delusione. C’è un problema psicologico, ma anche fisico”.
SU INTER-JUVENTUS DECISIVA PER I BIANCONERI: “Mi sembra eccessivo, cinque punti sarebbero un buon vantaggio per l’Inter ma siamo solamente a inizio ottobre. Sarebbe però un beneficio da un punto di vista mentale per i nerazzurri”.
SUI TECNICI DEL MILAN NEGLI ULTIMI ANNI: “Tutti gli allenatori passati negli ultimi anni dal Milan hanno pagato l’inconsistenza dell’organico rossonero, sono stati vittima di giocatori non altezza della storia di questo club”.
SUL CAGLIARI: “Ci sono tutte le premesse affinché possa disputare un grande campionato. E’ stata costruita una squadra ambiziosa nonostante la partenza di Barella, Giulini vuole puntare a grandi traguardi nell’anno del centenario. Non mi stupirei se lottasse per un posto in Europa League. Teniamo in conto che in questo inizio di stagione al Cagliari sono mancati Pavoletti, Cragno e Nainggolan, forse i suoi tre giocatori migliori”.
SUL TURNOVER DELLA LAZIO: “Ha senso se non si tiene molto all’Europa League e si punta a risparmiare energie in vista della gara di Bologna. Credo che l’Europa League sia un elemento di disturbo per la Lazio nella strada verso la Champions”.
SULLA LAZIO: “L’ho indicata come la favorita per il quarto posto, credo che abbia una squadra competitiva per qualificarsi in Champions. E’ stata importante la conferma dei migliori giocatori, soprattutto quella di Milinkovic-Savic, un giocatore straordinario che fa la differenza. Mi aspetto una crescita da parte di Lazzari nelle prossime gare. L’atteggiamento della dirigenza biancoceleste è da elogiare”.
SU VAVRO: “Ieri ha giocato una partita pessima. La Lazio l’ha pagato 10 milioni, quindi credo che un valore ce l’abbia. In patria è considerato tantissimo, è considerato l’erede di Skriniar, questo mi lascia pensare che il vero Vavro non sia quello che abbiamo visto ieri sera. Non è stato aiutato dal fatto che i tanti cambi fatti ieri da Inzaghi hanno snaturato la squadra”.
SU INSIGNE: “E’ un giocatore dalle capacità tecniche straordinarie, ma deve smettere di fare le bizze e sentirsi un piccolo re nella sua città. Deve fare il salto di qualità sotto il punto di vista della leadership prendendo per la mano il Napoli. Deve diventare il trascinatore della squadra, altrimenti è meglio sia per lui che per la squadra che cambi aria e vada a confrontarsi con un’altra realtà, magari all’estero. Il rischio che resti un grande talento incompiuto c’è ed è concreto”.
