Bruno Longhi è intervenuto in diretta a Sportiva per rispondere alle domande degli ascoltatori in “Microfono Aperto”.
SUL MILAN: “Non vorrei essere nei panni di Maldini e Boban, perchè quattro sconfitte su sei partite ci portano indietro agli Anni ’30. Penso che, al di là del fatto che i risultati negativi finiscono per tramortire l’ambiente, il vero peccato originale del Milan risalga alla campagna acquisti di 2 anni, quando sono stati spesi tanti soldi per non avere dei fuoriclasse. E’ lo stesso Milan dello scorso anno, con la differenza che ha inserito due Under 21 e due che arrivano dall’Empoli. L’Inter invece ha inserito due nazionali e tre giocatori da Manchester United e Atletico Madrid”.
SU GIAMPAOLO: “E’ ritenuto un tecnico di valore, ma la storia ci insegna che se i risultati continuano ad essere negativi, si cambia. La speranza è che qualcosa si muova e ieri e nel derby si è visto che Leao ha delle doti strabilianti. Un allenatore giovane come Giampaolo non credo che incida più di tanto sulle scelte societarie: c’era un input ben preciso di Gazidis nel prendere giovani per produrre plusvalenze”.
SUL POSSIBILE SUCCESSORE DI GIAMPAOLO: “Attraverso confidenze di amici, prima dell’inizio della stagione, avevo saputo che Spalletti sarebbe stato fermo a meno che non ci fosse stata un’offerta da parte del Milan”.
SU SUSO: “In questo Milan limitatissimo è quello che può inventare qualcosa e dare qualcosa in più”.
SUI CAMBI DI GIAMPAOLO: “Nel momento in cui si è trovato in 10, ha tolto il giocatore che faceva meno movimento e meno utile a pareggiare il conto sulla corsa”.
SUL NUOVO STADIO DI MILANO: “La situazione è molto complessa e complicata: c’è un’interesse da parte di americani e cinesi di costruire un nuovo stadio e abbattere San Siro, ma io ho il dubbio che si fiuti l’affare più che un’effettiva convenienza. Il sindaco, invece, spinge per la ristrutturazione. Aspettiamo un attimo. San Siro non mi pare uno stadio da abbattere, potrebbe essere ristrutturato, è già considerato dalla Uefa uno stadio a 5 stelle. Non è il San Paolo, che andrebbe rifatto ex novo”.
SULL’INTER: “Nel primo tempo si è vista una squadra che sta lievitando partita dopo partita. L’Inter sta piano piano assimilando i concetti del suo allenatore e lievitano i giocatori singolarmente. Le prossime due partite, soprattutto quella contro la Juventus, daranno l’effettiva consistenza della squadra di Conte e dove potrà arrivare l’Inter”.
SULLA SAMPDORIA: “Contro l’Inter ho visto una squadra reattiva, che ha delle risorse tecniche soprattutto in avanti. I problemi sono sulla linea difensiva, è un momentaccio e avrebbe le risorse per poter fare molto meglio. Di Francesco non ha bisogno di presentazioni, non è che abbia disimparato a fare il mestiere: si trova in una realtà dove è difficile mettere insieme i suoi concetti”.
SUL NAPOLI: “Rimane una grossa realtà che può fare benissimo in campionato e in Champions League”.
