Gianfranco Teotino ha risposto alle domande degli ascoltatori di Sportiva durante il “Microfono Aperto”.
SUL DUALISMO BUFFON-SZCZESNY: “Non capisco la turnazione del portiere, vale anche per il Napoli di Ancelotti. Vengono messe delle pressioni evitabili sulle spalle dei titolari e c’è il rischio di non affinare l’intesa con i compagni. Faccio una piccola eccezione per Buffon perché è Buffon”.
SU CRISTIANO RONALDO: “E’ un valore aggiunto per la Juventus, un giocatore importantissimo. Il suo impegno è stato totale contro la Spal nonostante il valore dell’avversario. Facilita il lavoro di Sarri, non lo complica”.
SUL MILAN: “Tranne Leao, che si sta dimostrando un acquisto azzeccato, sono sempre stato scettico sul mercato del Milan. A centrocampo sono stati acquistati due giocatori retrocessi ed Hernandez non mi sembra così più forte di Rodriguez da giustificare un investimento così importante. Non mi aspettavo lo smembramento di una squadra arrivata ad un punto dalla Champions, ma l’inserimento di 1-2 giocatori di valore assoluto. Mi chiedo quanti dei nuovi acquisti siano arrivati con il benestare di Giampaolo. Il lavoro del tecnico è molto complicato dal mercato ma è anche vero che nessuno si sarebbe aspettato un inizio del genere con una rosa come quella attuale del Milan”.
SUL MODULO DEL MILAN: “Un allenatore deve portare avanti le proprie idee, ma il gioco di Giampaolo non si riduce all’utilizzo di un trequartista. Il 4-3-3 di Torino ha dato dei segnali incoraggianti per un’ora. Ieri c’è stato un brusco passo indietro sotto il piano del gioco e della determinazione”.
SU PIATEK: “Credo che il suo rendimento sia legato strettamente a quello della squadra. A Torino, al di là degli errori sotto porta, si è smarcato ed ha fatto dei movimenti giusti, ieri è stato niente perché alle sue spalle c’era il niente”.
SU DONNARUMMA: “Credo che sarà il portiere della Nazionale per i prossimi 10-15 anni, ma sta attraversando un momento difficile. Bisogna però capire quanto questo momento dipenda da lui e quanto dal rendimento della squadra. Con l’Italia continuerei a dargli fiducia, sostituendolo con Sirigu solo se le sue difficoltà dovessero continuare fino a fine stagione”.
SU RIBERY: “Un campione così dà una consapevolezza nuova, è un leader. Splendido lui, splendida la Fiorentina e splendido il meccanismo che Montella ha costruito attorno al francese. Bravo il pubblico di San Siro ad applaudire gli avversari, anche se era un po’ un sorta di provocazione nei confronti dei propri giocatori”.
