Capecchi: “Vuelta ’19 la più dura. Gilbert proiettato verso il Mondiale, su Roglic e Pogacar…”

Eros Capecchi, ciclista della Deceuninck-Quickstep, è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva.
SULLA VUELTA: “E’ stato il grande giro più duro che io abbia corso, l’idea dei miei compagni è la stessa. Non ci sono state reali tappe di pianura che ti potevano permettere di recuperare energie”.
SULLA SUA VUELTA E QUELLA DEL TEAM: “Siamo abbastanza abituati a fare grandi numeri a livello di tappe, siamo una squadra che punta su questi successi. E’ sempre una grandissima soddisfazione far parte di una squadra che vince così tanto. Siamo un po’ amareggiati per la manca vittoria nella crono squadre, persa per pochi secondi. A livello personale non è andata come è andato il Giro nonostante fossi in forma”.
SU GILBERT: “Lo vedo bene al Mondiale, è uno di quei corridori che si vedono nei momenti difficili. La Vuelta di quest’anno, corsa a 37 anni con due vittorie di tappa, hanno confermato il suo valore. Ha fatto tutto in proiezione del Mondiale”.
SU POGACAR E ROGLIC: “Dieci anni fa Pogacar mi avrebbe sorpreso, ma oggi la tendenza è questa ed è anche bello perché si dà a tutti i giovani di emergere. La freschezza fa bene al ciclismo. Per Roglic era solo questione di tempo, da qualche anno era sempre finito sul podio. Ha dimostrato di avere una costanza mostruosa”.

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