Stefano Cecchi ha risposto alle domande degli ascoltatori di Sportiva durante il “Microfono Aperto”.
SULLA NAZIONALE: “L’incognita maggiore è in attacco, dove siamo prigionieri di un campionato incapace di esprimere un centravanti di livello internazionale. Immobile è un bel centravanti, in Italia fa male, ma non ha caratura europea. Siamo tutti dietro il fantasma di Balotelli, che potrebbe farci fare il salto di qualità, ma in questo momento il campo ci dice che parliamo di un giocatore sotto Belotti e Immobile. Siamo quasi prigionieri di una suggestione. Vorrei che mi smentisse sul campo, ma per ora è solo un’ipotesi”.
SUL RAZZISMO NEL CALCIO: “Lo stadio non sarà mai un teatro, ma non possiamo disegnarlo come una zona franca. Lo sfottò va bene, ma c’è sempre il limite che separa il buonsenso dal coro vigliacco. I social media hanno sdoganato l’idea che si possa dire ciò che si vuole. Offendere una persona per il colore della pelle non è goliardia ma razzismo”.
SU MARAN: “A me piace, ha raccontato pagine di calcio interessanti al Chievo e al Cagliari. Quest’anno ha una bella rosa, ma bisogna vedere se alla ricchezza seguiranno i risultati. Lo scalino in meno nel passaggio da Pavoletti a Simeone c’è”.
SU FIORENTINA-JUVENTUS: “A Firenze è vissuta in maniera particolare, sono due modi differenti di vedere il calcio. La tifoseria viola ha ritrovato l’entusiasmo, vincere contro i bianconeri sembra impossibile ma la magia del calcio è l’imprevedibilità. Sicuramente, in questo momento, ci sono due categorie di differenza”.
SU BALOTELLI: “Mi pare che sia un fenomeno mediatico. Detto questo, non creiamo il pregiudizio secondo il quale Balotelli, qualsiasi cosa faccia, non possa tornare in Nazionale”.
SULLA JUVENTUS: “Sarebbe una cosa incredibile se dovesse perdere lo scudetto, ha due rose in grado di farlo. La grande scommessa dei bianconeri è la Champions League, il grande sogno dei tifosi. Secondo me la squadra non è costruita in maniera armonica, ha tanta abbondanza in attacco e a centrocampo ma non in difesa. Senza Chiellini, la difesa della Juventus, è più o meno forte rispetto a quella dello scorso anno? E’ all’altezza delle altre retroguardie europee? In più, il gruppo non sarà facile da gestire in questa stagione. La mia opinione è che la squadra sia stata costruita un po’ a zig zag, senza sufficiente logica”.
SULL’ATTACCO DELL’ATALANTA: “E’ fra i tre più forti della Serie A, basti pensare che Muriel parte quasi riserva. Lo metto insieme ai reparti avanzati di Napoli e Juventus”.
SUL TORINO: “La squadra era difficilmente migliorabile per le risorse a disposizione della società. Magari non c’erano le condizioni per acquistare Verdi prima del play-off di Europa League. Cairo ha costruito una bella squadra capace di poter centrare l’Europa. E’ una delle poche compagini ‘antiche’, che ancora gioca all’italiana”.
