Longhi: “L’Inter ha vinto la sfida con Icardi, ma l’argentino perde uscendo a testa alta”

Bruno Longhi ha risposto alle domande degli ascoltatori di Sportiva durante il “Microfono Aperto”.
SU ICARDI: “La richiesta di risarcimento, dal punto di vista del giocatore, è legata al fatto che non sia stato trattato come gli altri giocatori. Io ho sempre avuto dei dubbi sul fatto che potesse spuntarla, perché è l’Inter a rimetterci tecnicamente dalla sua indisponibilità. L’Inter ha vinto la sfida, Icardi perde ma a testa alta perché va a giocare al Psg”.
SULL’INTERVISTA A WANDA: “Ho letto l’intervista a Wanda, sostiene che Icardi sia quasi stato costretto ad andare a Parigi e che avrebbe preferito restare in Italia. Mi chiedo allora perché non abbiano accettato le offerte che erano arrivate…”.
SU D’AMBROSIO IN OTTICA AZZURRA: “E’ un giocatore che ti garantisce sempre il 6,5. Probabilmente il c.t. ha bisogno di eccellenze. In caso di defezioni, comunque, D’Ambrosio ci può stare. Tutti gli allenatori passati dall’Inter nelle ultime stagioni lo hanno sempre scelto”.
SUL TORINO IN CHAMPIONS: “E’ una delle squadre che, se continuerà sulla falsa riga del finale della scorsa stagione, potrà avere delle possibilità. E’ necessario però che qualcuno là davanti buchi la gomma, perché i granata non partono tra le prime quattro”.
SU SANCHEZ E L’ATTACCO DELL’INTER: “Lautaro può giocare anche prima punta, lo ha fatto l’anno scorso nell’Inter e lo fa anche in Nazionale. Il giocatore perfetto per i nerazzurri era Dzeko, ma l’Inter si è un po’ addormentata su questa trattativa. E’ arrivato Sanchez, giocherà chi è nella miglior condizione”.
SU EMRE CAN: “Dobbiamo fidarci di quello che ha dichiarato il giocatore, anche se ha parzialmente ritrattato. La Juventus ha una rosa extra large in questo momento, mentre Sarri preferisce lavorare con gruppi più ristrette”.
SUL MERCATO DELL’INTER: “Ha rateizzato Lukaku, Sanchez è arrivato in prestito e per Sensi sono stati anticipati solamente 5 milioni. Marotta doveva rispettare i paletti imposti dalla società: ci è riuscito, e allo stesso tempo ha accontentato le richieste di Conte”.
SU SIMEONE: “Nel primo anno alla Fiorentina ha dimostrato di avere delle possibilità, adesso si ritrova in una squadra rafforzata che ha perso il centravanti. Gli auguro di far bene e di mantenere le premesse che aveva mostrato prima di incartarsi”.
SULLA SAMPDORIA: “Sono sempre contro l’esasperazione del tifo, quello che è successo a Ferrero sfiora la delinquenza. Il rischio di ritrovarsi davanti a situazioni del genere potrebbe accelerare, anche se non dovrebbe, la cessione del club”.
SU BELOTTI: “La Nazionale di Mancini aveva iniziato benissimo senza centravanti, poi il c.t. ha puntato su questo ragazzo. Non è Van Basten, ma là davanti fa sentire il suo peso ed i gol li segna. La ruggine dell’anno scorso sembra non ci sia più”.
SU LAZIO E ROMA: “I biancocelesti sono più avanti sotto il profilo dell’affiatamento di squadra. I giocatori sono più o meno gli stessi della passata stagione ed hanno fatto tutti la preparazione, mentre la Roma conta una decina di nuovi acquisti e deve essere assemblata. I giallorossi, comunque, hanno acquistati dei buoni giocatori. Ora sta a Fonseca, che dovrà italianizzarsi un po’”.
SU MANCINI CHE HA PREFERITO BARELLA A SENSI: “Probabilmente perché in un centrocampo con Jorginho e Verratti, Mancini aveva bisogno di un po’ di sostanza. Barella saprà farsi valere nel corso della stagione, ne sono convinto, è un giocatore di sostanza”.

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