L’ex ciclista, ora commentatore di Eurosport, Riccardo Magrini, è intervenuto in diretta a Sportiva per ricordare Felice Gimondi, scomparso ieri. “E’ stata una frustata improvvisa. Io sono diventato abbastanza fatalista, perché con due infarti e un arresto cardiaco, quando qualcuno se ne va così, mi sento quasi in colpa, un privilegiato. Personaggi come Gimondi li ritieni invincibili. Era il mio corridore, il mio campione, era quello che mettevo nei tappini quando giocavo al Giro d’Italia, quindi per me è sempre stato un esempio. Io stavo giocando al parco e facevamo le piste con i tappini e annunciarono alla radio che un italiano aveva vinto al Tour de France: da lì è diventato il mio campione di riferimento. Quando cominciai a correre in bicicletta mi ispirai a lui, avevo lo stesso manubrio, quando ho avuto l’opportunità di conoscerlo ai Mondiali del 1974 ero la sua ombra, non mi staccavo un attimo. E’ una grossa perdita: ho perso un amico e un abbraccio va a Tiziana che, quando smise, mi disse: “ora smette Felice e il mio tifo sarà per te”. Ho avuto la fortuna di correrci insieme e quando feci la prima Sanremo con lui gli stavo vicino per provare a carpirgli i segreti: è sempre stato il mio punto di riferimento. In gruppo era burbero, alzava la voce, era un condottiero, ma fuori dalle corse era uno discreto e sempre elegante. Sapeva anche ridere ed era molto ironico”.
