L’ex attaccante, ora direttore sportivo del Chievo, Sergio Pellissier, è intervenuto in diretta a Sportiva per fare il punto della situazione sul suo nuovo ruolo.
SULLA NUOVA VITA: “Sentirsi chiamare ‘direttore’ è un passaggio strano, ma fa piacere, perché hai qualche responsabilità in più. Da calciatore e dirigente hai due punti di vista abbastanza diversi, quindi quando cerchi di far capire la visione della società ti rendi conto che il calciatore non la vede proprio come te e molte volte non ci vai d’accordo… Prima non ti accorgevi di tutte le situazioni che ci possono essere in un calciomercato. Ci sono tante regole da rispettare, tante volte devi aspettare il momento giusto, oppure aspettare che anche le altre società riescano a fare acquisti”.
SUL MERCATO DEL CHIEVO: “Abbiamo una squadra di Serie A come giocatori, ma hanno anche un ingaggio tale, perché il budget in B è molto diverso. Non è semplice, perché gli ingaggi della Serie A sono difficili da poter vendere in categoria. Abbiamo chiesto a tutti i ragazzi, in un momento di difficoltà, di ridursi l’ingaggio o di venirci incontro in qualche modo, per dimostrare di credere nel Chievo e di poter rinascere da questa società. Indubbiamente, non è facile che tutti accettino, per questo abbiamo detto tutti sono utili e nessuno indispensabile. La squadra è valida, con giocatori da Serie A, e qualcuno dovremo prendere, perché in difesa abbiamo un po’ di difficoltà. Dobbiamo migliorarci, qualcuno dovrà andar via, ma il mercato è ancora abbastanza lungo. Cesar e Frey hanno la mentalità da Chievo che avevo anch’io. Cambiare all’improvviso cercando di ringiovanire tutto è stato un problema. Qualcuno di vecchio che faccia capire cosa significhi sudare per questa maglia serve”.
SULLA RIVALITA’ CON L’HELLAS: “Loro son sempre stati la prima squadra, come è giusto che sia stato. C’è abbastanza rivalità come è giusto, ma noi siamo contenti che ci sia una società di Verona nel massimo campionato. Ci auguriamo di poter fare di nuovo il derby con loro in Serie A, anche se sarà difficilissimo. L’importante è lavorare per ritrovare il vero Chievo, perché negli ultimi anni ci sono mancati la squadra, l’unione e lo stesso obiettivo che dovevamo sempre avere”.
