Con Gian Piero Ventura, in esclusiva ai nostri microfoni, abbiamo parlato di tanti temi interessanti:
Su Petrachi: “A Pisa ha iniziato, mentre a Torino si è affermato. Ha intrapreso una grande sfida a Roma, ci arriva forse nel momento peggiore ma avrà anche la possibilità di costruire qualcosa di importante”.
Sul ritorno di Buffon: “Non mi stupisce che Buffon torni alla Juve, resto più scettico sulla scelta di andare a Parigi. Per lui è un ritorno a casa voluto dalla società e da lui stesso: era quello che sognava e gli faccio un grande in bocca al lupo. Non credo che ci sarà dualismo fra lui e Szczesny. Gigi sarà importantissimo nella gestione dello spogliatoio e mi sembra che le posizioni siano abbastanza chiare. Sarà giocatore ma anche uomo di gruppo”.
Su Sarri e Conte: “Non sono colpito da loro che hanno sposato squadre “nemiche”. In bianconero Allegri era accusato di non avere un buon gioco e Sarri poteva essere la scelta giusta. Se centrerà l’obiettivo di vincere divertendo sarà il massimo”.
Sul Torino: “Non so cosa succederà con l’Europa League, ma è pronto a prendere il posto del Milan perché è una realtà importante. Ha confermato tutto l’organico e cerca rinforzi: questo dà l’idea degli obiettivi che vuole perseguire”.
Su Sullo: “Tutti Dopo anni hanno l’ambizione di provarci da soli. Lui è stato undici anni con me: Padova è una piazza importante e credo che sia un’occasione importante per lui”.
Sull’eliminazione dell’Under 21: “Uscire dall’Europeo è un peccato, per la forza della squadra e per la convinzione delle aspettative. Un po’ di rammarico c’è ma mi sembra che la strada tracciata sia quella giusta: abbiamo giovani straordinari che stanno crescendo benissimo”.
Sul Pisa: “Quella è una piazza che si fa amare, chiede poco, solo di essere gratificata. Mi ha dato un affetto straordinario e mi complimento per la vittoria del campionato. Spero possano ripetere lo stesso campionato che avevamo fatto con la mia guida”.
Sul suo futuro: “La voglia di allenare è enorme, ho voglia di rimettermi in gioco. Penso che potrei allenare all’estero se arrivasse una chiamata interessante. In Italia conosco le regole: adesso è più no che sì per una panchina. Ma sono sereno e il tempo dirà”.
