Sarri suo malgrado è diventato simbolo del tifo napoletano più verace

Così Sandro Sabatini nel ‘Microfono Aperto’
SUI CAMBI DI CASACCA: Se Hamilton va dalla Mercedes alla Ferrari nessuno fa storie. Sarri suo malgrado è diventato simbolo del tifo napoletano più verace. Su certe cose si è molto esagerato su di lui che, alla Juve, qualcosa si è rimangiato e i tifosi del Napoli si sono sentiti traditi.

TRA SARRI E ALLEGRI: Siamo al 24 giugno e c’è da aspettare il 22 di agosto quando inizierà il Campionato. Dopodiché la gente potrà giudicare l’operato di Sarri con quello di Allegri. E’ possibile di tutto.

SU ALEX SANDRO: Ha avuto un’involuzione abbastanza inspiegabile, però non ci sono molte alternative a livello internazionale. Il giocatore ha delle qualità e secondo me la cessione si può fare per non meno di 50/60 milioni.

SULLA ROMA: E’ sbarcato Fonseca e con le ipotesi di formazione che circolano faccio fatica ad essere positivo. Ci sono ancora 4-5 giocatori non trapelati come possibili acquisti, per cui vediamo.

SU SARRI: Se lasciava immaginare giochi di potere si sbagliava, ma c’è stata troppa suggestione intorno a lui. Napoli ha voluto creare su di lui un simbolo che poi si è sbriciolato.

SU DE ROSSI: Sono contento che resti in Italia. A Firenze sembra un po’ l’operazione Ambrosini, che durò un anno. All’Atalanta potrebbe essere un’ipotesi curiosa.

SUL MILAN: Squadra giovane che migliora di anno in anno. Con il quinto posto ha fatto il massimo, ora può concentrarsi sul Campionato e puntare al quarto posto, seppur sia un’impresa.

SUI CORI RAZZISTI: Il coro “Noi non siamo napoletani” non è offensivo. Va preso nel giusto modo. Ciro Ferrara lo sentiva negli anni 80 e non gliene fregava nulla, anzi ci rideva. Allo Stadio si va anche per fare qualche coro. C’è una scala di bruttezza nei cori e poi ci sono i ‘buu’ razzisti che vengono rifiutati categoricamente.

SULL’INTER: Sensi e Barella? Non carichiamo di responsabilità questi 2 ragazzi. Non sono i fratelli d’Italia.

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