Franco Ossola, figlio ed omonimo di una delle colonne del Grande Torino, ha commemorato ai nostri microfoni il settantesimo anniversario della strage di Superga:
Sulla giornata del 4 maggio: “Molto coinvolgente ed emozionante, le manifestazioni di affetto in città a Torino e in ogni angolo d’Italia sono tantissime. Neppure per i 50 anni ci fu una partecipazione così totale. Mi regala una grande soddisfazione e gratificazione, un giusto tributo a quei ragazzi che all’Italia donarono grande gioia. Nel 1947 furono dieci i granata a vestire la maglia azzurra contro l’Ungheria, vorrei che anche nei testi di scuola ci sia qualche cenno a quegli uomini, che scrissero non solo pagine sportive ma anche di vita in un’Italia distrutta dopo la guerra. Erano uomini in simbiosi con la città e oggi Torino sta restituendo questo forte affetto e gratitudine”.
Sullo striscione in Curva Sud allo Stadium: “Commento con molta diffidenza il messaggio apparso ieri. Apprezzo molto il gesto degli juventini naturalmente, ma dopo quello che è successo alcuni anni fa mi è sembrato un gesto riparatore troppo ritardato, che non è stato fatto quando andava fatto”.
Su Belotti: “Ha segnato 61 reti, a mio padre ne vengono attribuiti 60. Il campionato ’45/’46 fu però giocato in due tronconi e negli almanacchi del calcio mancano almeno una decina di gol segnati nella prima parte. Il Torino di fatto lo vinse due volte affrontando tutte le migliori squadre nazionali”
