Questi i temi trattati da Pierpaolo Marino nel ‘Microfono Aperto’:
SU MINO FAVINI: E’ un momento triste, se ne è andato un grande uomo ancor prima che un professionista. Una persona da cui imparare e attingere molto. Faceva il suo lavoro con grande umiltà e dedizione. Il suo sistema per reclutare giocatori è stato vincente nell’Atalanta e nei settori giovanili.
SU PIATEK: La sua media gol è assurda e un breve periodo di calo è fisiologico. Sono fiducioso che tornerà al gol e credo non si stancherà di stare al Milan, che è una grandissima e prestigiosa società. Per lui è un’esperienza irripetibile e credo ci rimarrà a lungo.
SUL NAPOLI: In rosa ha ottimi giocatori ma ha bisogno di attingere da 2 o 3 top player vincenti, per ridurre il gap e rompere il monopolio della Juve, che prima o poi dovrà finire. Hamsik? Ho sempre pensato che potesse giocare nel ruolo di Jorginho, solo che aveva bisogno di un po’ di tempo per acquisire meglio tempi e tattica di gioco. Non ritengo del tutto negativa la sua esperienza in quel ruolo di centrale di regia.
SU GATTUSO: Sono un suo estimatore e penso abbia fatto un ottimo lavoro, soprattutto se dovesse qualificarsi in Champions.
SULL’ATALANTA: Se dovesse andare in Champions, con un fatturato aumentato di 30-40 milioni, si potrebbe anche pensare di lasciare l’intelaiatura così com’è. Ma poi bisogna fare i conti con quei giocatori che sono richiesti dai top club. Per l’Atalanta diventa difficile trattenerli e il contesto di mercato può vanificare una strategia.
SU MILINKOVIC: Preso a un prezzo accettabile, sui 40-50 milioni, è un giocatore che può fare quei miglioramenti per avere una valutazione alla ‘Lotito’.
SU KARAMOH: E’ un esterno offensivo che crossa come pochi e in un top club con un Lewandowski o uno Dzeko punta centrale lo prenderei sempre.
SULLA JUVE: In Champions è stata più che criticata, ma non può essere criticata in Campionato con l’ottavo scudetto consecutivo e il distacco immenso dal Napoli. In queste ultime partite di campionato penso non regalerà niente, ma molto dipenderà dalle motivazioni che avranno gli avversari.
SU DI LORENZO: Mi piace moltissimo, è un talento che va coltivato ma gli consiglio una tappa intermedia in un club di media fascia prima di una big.
