Maurizio Biscardi è intervenuto in diretta a Sportiva per rispondere alle domande degli ascoltatori in “Microfono Aperto”.
SULL’UDINESE: “Ha giocato una partita molto molto remissiva, rimane sempre il solito dubbio: perché la Juventus l’ha chiusa subito o perché l’atteggiamento era da sconfitti in partenza? Non potremo mai dare una risposta”.
SU ALLEGRI: “Ha vinto tanto, forse troppo e quando è così si comincia ad essere antipatici. Quando vinci troppo si vanno a cercare i peli nell’uovo. Non è proprio così automatico che alla Juventus ritrovino uno che vince 5 scudetti, 4 Coppe Italia e fa due finali di Champions. Conte è uno dei più bravi allenatori del mondo, ha vinto con la Juventus, non ha fatto due finali di Champions, ma ha costruito la prima Juventus vincente”.
SULLE POLEMICHE ARBITRALI: “Il VAR funziona fino a che non c’è l’interpretazione umana, poi inizia ad avere delle défaillance. Nel regolamento si potrebbe limitare l’interpretazione e andare più sulla regola secca”.
SULLA ROMA: “Ranieri è una splendida persona che sostituirà una altrettanto splendida. Alla Roma ha già fatto bene ed è uno di quegli allenatori che ti fanno mantenere la posizione che meriti. È il tipo di allenatore che non delude se hai un’aspettativa obiettiva. Se le gireranno bene alcune partite, può centrare la qualificazione in Champions League”.
SULL’INTER: “In che stato psicofisico è? In una scala da 1 a 10, direi tra il 3 e il 4.
Se a Spalletti si deve imputare qualcosa è che in un anno e mezzo non ha mai fatto vedere un bel calcio. Poi ha molti pregi: è una squadra solida e nell’arco dei novanta minuti non si fa quasi mai mettere sotto. A livello tecnico compie parecchi errori banali, manca un giocatore che sappia dettare i ritmi e abbia una qualità di palleggio superiore. E’ una squadra che ha delle lacune, che mentalmente Spalletti non ha mai pensato di risanare”.
SU KOULIBALY: “Secondo me resta al Napoli, non sarà venduto”.
SU KEAN: “La Juventus è un’ottima scuola, se riesci a capire che giocare mezz’ora con quella maglia equivale a giocare dieci partite in una squadra di basso livello, puoi assorbire dai campioni, puoi imparare tante cose. Kean lo sta curando molto bene, si sta facendo esperienza internazionale con la Nazionale, quindi non può proprio lamentarsi per l’excursus che sta compiendo”.
