Così Stefano Cecchi al ‘Microfono Aperto’:
SU RANIERI: Era riuscito con impresa miracolosa a vincere quel titolo in Inghilterra. Poi però ha sgualcito quell’immagine con una serie di scelte sbagliate, compresa quella di tornare adesso a Roma. Lo trovo un tentativo grottesco di restare a galla. Non lo capisco, così come non capisco Buffon, la campana dell’età suona per tutti.
SU ALLEGRI: Eresia del calcio metterlo in discussione. Viene visto come un problema anziché una risorsa e il popolo juventino sembra non aspetti altro che lo scivolone. Ricordiamoci che questo Signore ha vinto come nessuno in quella Società, pur con formazioni diverse ogni anno. Fossi Agnelli, prima della gara con l’Atletico, lo confermerei a prescindere. Nella Juve non c’è lo spogliatoio frantumato come all’Inter o come quello lasciato da Conte. In Europa Allegri ha portato una mentalità europea, Conte invece mentalità provinciale pensando solo al record dei punti. Ognuno può pensarla come vuole, ma nei numeri Allegri ha vinto più di Conte.
SU DI FRANCESCO: Le colpe principali del fallimento Roma sono di altri. Dispiace, è un portatore di idee buone ma il fallimento è sotto gli occhi di tutti. Non è riuscito a costruire un’identità di squadra, non ha dato senso ad una rosa. Si pensava ad un modello-Sassuolo evoluto, ma lo è stato a tratti, anche per una campagna acquisti inadeguata. In 2 anni non ha lasciato un’impronta della sua idea di gioco. Resta la bellissima prestazione in Champions con il Barcellona, ma anche clamorose disfatte come il 7-1 a Firenze. E’ stato uomo degli eccessi.
SU ICARDI: Hanno sbagliato tutti, ma non mi è piaciuto il suo modo di atteggiarsi. Ha tirato fuori le magagne e spaccato lo spogliatoio. Inoltre Wanda Nara ha tutto a cuore tranne l’interesse della squadra. Icardi è il giocatore più forte della rosa e il suo recupero sarà difficoltoso.
SUL CALCIO MODERNO: E’ fatto di episodi, vedi la papera di Buffon che in Champions ha spianato la strada al Manchester. C’è un disegno divino nel calcio che dice che il PSG, squadra riempita dai soldi del calcio moderno, non debba vincere la Champions. Var? Il problema non è il Var ma la cultura di questi tempi. Nel calcio moderno, se un centravanti si presenta davanti il portiere gli frana addosso. Ai miei tempi si saltava. Gli allenatori delle scuole calcio, in caso di contatto, insegnano a buttarsi anziché rimanere in piedi. E’ proprio un problema culturale, oggi vedo fare delle sceneggiate che prima non c’èrano, qualsiasi furbizia pare sia legittima pur di arrivare al risultato.
