L’ex attaccante Carvalho de Oliveira Amauri è intervenuto in diretta a Sportiva per parlare della sua carriera e dell’attualità del calcio italiano.
SULLA SUA CARRIERA: “Adesso gioco per divertimento e basta, non più a livello professionale. I miei ricordi sono ancora freschi. Ho fatto 16 anni in Italia, di cui 15 anni in Serie A, ho ancora tanti amici e bei ricordi. Sicuramente la maglia del Palermo ha un significato speciale per me, poi arrivare in una grande squadra come la Juve è una gioia per tutti coloro che giocano a calcio”.
SULLA JUVENTUS: “Io sono arrivato in un momento in cui il club stava ricostruendo e veniva dalla Serie B. Il primo anno è stato fantastico, poi sono cominciati i due anni pazzeschi, anche se con me c’erano altri giocatori che oggi sono diventati bandiere della Juve. Peccato che quando è finito quel ciclo terribile non sono più potute restare e sono andato altrove”.
SUL PARMA: “Anche il Parma è stato importante per me, in un momento buio, dopo quei due anni alla Juve, perché mi ha dato l’opportunità di rientrare, di risalire e di rifarmi vedere. Lo seguo ancora, dopo 4 anni è arrivato in Serie A e sta dicendo la sua. Sono felice che sia tornato a brillare”.
SU CACERES: “Sicuramente può ancora fare bene alla Juve, perché ha qualità e lo ha dimostrato. Se lo hanno scelto come sostituto di Benatia è perché credono tanto in lui e conosce l’ambiente”.
SULLO SCUDETTO: “Finché la matematica non lo condanna, il Napoli ci deve credere. Quest’anno, però, la Juve è ancora più forte degli anni passati”.
SU QUAGLIARELLA: “Lo conosco bene, ho giocato con lui alla Juve e al Torino, oltre che in Nazionale. È uno che sta dimostrando che non molla, che ha ancora fame di gol e di fare la storia. A me fa solo piacere, ma credo anche a tutti gli italiani. Sono rimasti in pochi della nostra epoca e vedere che sta facendo ancora gol, spesso bellissimi, mi fa molto piacere”.
SU MURIEL: “Anche quando era al Lecce l’ho sempre considerato un fenomeno, ancora non ho capito come mai non è arrivato in una grande squadra che gioca la Champions: ha delle qualità pazzesche. Corvino non è uno che dorme, ha visto in lui la possibilità per migliorare la Fiorentina e ha fatto un gran bell’acquisto”.
SUL SUO FUTURO: “Ho tante cose in testa, ma devo decidere. Ho sempre detto che l’allenatore non sarei capace di farlo, ma studierò lo stesso per prendere il patentino. In questo momento seguo mio figlio, che ha 12 anni, fa un sacco di gol negli Stati Uniti e tra due anni riporterò in Italia”
SU FEDERICO CHIESA: “L’ho visto quando era ancora un bambino, quando ho avuto piacere di incontrare suo padre a Madonna di Campiglio a Natale, e vedere che è uno dei migliori talenti degli ultimi tempi veramente mi fa molto piacere. L’Italia deve credere nei giovani perché ce ne sono molti bravi, che meritano qualche opportunità in più”