Scudetto 2006? Alla luce di certi atteggiamenti dei dirigenti nerazzurri, un errore assegnarlo all’Inter

Così Stefano Agresti al ‘Microfono Aperto’: “Juve? Non ha grande bisogno di attaccanti in questo momento. Sta seguendo il mercato a 360° come sempre, ma non c’è urgenza o necessità di puntare su un grande attaccante. Poi c’è Kean, che è tra i giovani più promettenti del nostro calcio. Higuain? Ha lasciato Napoli perché l’aspetto economico conta, non è un motivo da poco. Il suo pentimento non c’è. De Laurentiis ha fatto molto bene fino ad oggi, tenendo il Napoli ad un livello molto alto in Italia ed in Europa. Se dovesse cercare un acquirente lo potrebbe trovare, ma la condizione generale anche dello stadio non facilita l’operazione. Chi vuole fare calcio vuol guadagnare, e con il San Paolo in quelle condizioni è difficile. Ritorno di Higuain alla Juve? Non credo dopo l’operazione Ronaldo. Anche la Juve deve stare attenta al bilancio. Mercato Fiorentina? Mi era piaciuto molto in estate, ma poi sul campo si è rivelato deludente. Chiesa si è svegliato con il Torino, ma dovrebbe segnare qualche gol in più. Muriel buon acquisto e non mi sorprenderei se arrivasse anche un centrocampista. Cori Inter-Napoli? Sono stati rivolti ad un giocatore di pelle nera, non a un giocatore della squadra avversaria, quindi non può essere un caso. Se vogliamo negare l’esistenza di un problema clamoroso, non ne usciremo mai. I cori erano percettibili in tutto lo stadio, mi ha colpito molto la dimensione e la quantità. Impatto devastante, erano qualche migliaio di idioti. In quel caso era fondamentale rispondere con una presa di posizione molto forte dell’arbitro e delle forze preposte. Sia chiaro, non è un problema dei tifosi dell’Inter ma quasi di tutte le tifoserie. Sospensione partita per cori? Eravamo tutti d’accordo meno l’arbitro e gli ispettori della Lega, che a San Siro hanno fatto continuare l’incontro. La sospensione definitiva spetta all’ispettore di pubblica sicurezza, a causa dell’ordine pubblico. Interromperla temporaneamente paventando il rischio sospensione definitiva è una soluzione. Gran parte della nostra società ha atteggiamenti razzisti inaccettabili anche a livello politico. Non ci dobbiamo stupire se poi negli stadi ci sono scene di questo tipo. Come amanti del calcio abbiamo il dovere di combattere in tutti i modi questi atteggiamenti. E’ pazzesco che nel 2019 siamo ancora a parlare di queste cose. Piatek? Cifra troppo elevata per i parametri Uefa. Confermarsi a Milano dopo 3 mesi a Genova è difficile. Per una valutazione di quel tipo, il giocatore deve confermarsi nel tempo e in club con pressioni maggiori rispetto al Genoa. Gavillucci? Fu escluso dopo la sospensione della partita. All’epoca quella sua decisione non fu così gradita. In generale i nostri vertici arbitrali fanno spesso scelte discutibili. Barella? L’Inter sta puntando molto su di lui. Il Napoli si era mosso in anticipo ma l’Inter è stata più decisa ed è in vantaggio sulla concorrenza. Scudetto 2006? Sbagliato assegnarlo all’Inter, non lo avrei assegnato a nessuno, sarebbe stato più opportuno. In quel periodo era difficile prendere una decisione, c’erano anche motivazioni per il discorso qualificazione Champions. Decisione assolutamente discutibile alla luce dei nuovi episodi emersi negli anni successivi, relativi a certi atteggiamenti da parte di alcuni dirigenti dell’Inter nei confronti della classe arbitrale. Atteggiamenti non paragonabili a quelli dei dirigenti della Juve, ma che comunque hanno aperto uno squarcio di verità differente. Senza assegnare lo scudetto, non ci sarebbero state tutte quelle polemiche che ci sono ancora oggi”.

Ti potrebbe interessare

Menu