In Diretta Sportiva è intervenuto il giornalista Giancarlo Dotto, grande conoscitore dell’ambiente Roma.
DI FRANCESCO A RISCHIO E SOSTITUTI La trasferta di Mosca è decisiva per il destino di Di Francesco, alla Roma resta solo la chance di replicare la favola Champions dello scorso anno perché il campionato è già andato e sarà difficile anche arrivare quarti. Dovesse perdere col Cska il fantasma di Paulo Sousa diventerebbe corposo, a me il portoghese piace molto intelligente che sa di calcio e ha necessaria freddezza per stare a galla in un ambiente tossico come quello di Roma. A partire già dal prossimo anno Daniele De Rossi per me è l’unico nome che può redimere la Roma, ha tutte le caratteristiche per diventare un grande allenatore soprattutto nella sua città e nel suo ambiente. Totti ha doti diverse, ma la panchina non credo sia tra queste e non credo neppure sia tra le sue aspirazioni.
SU MONCHI E POLEMICHE Monchi dovrebbe puntare il dito contro se stesso, ha devastato il potenziale tecnico della Roma sbagliando tutto quello che si poteva, che sia un killer per ordine del presidente o in prima persona non cambia: poteva non accettare mandato e tutelare la fama che aveva.
Orsato ha sempre manifestato feroce antipatia verso la Roma ma alzare un polverone quando problemi sono altri sa di alibi, quando c’è la paradossale contestazione dei tifosi che hanno contestato la squadra nella prima volta in cui forse ha dimostrato un’anima. Il polverone arbitrale ha fatto comodo per sviare da questo.
SU SOCIETA’ L’atteggiamento e la scelta di Pallotta è ormai certa, ha trasformato la Roma in società di trading con la prospettiva unica dello stadio, normale che comincino ad accostare nomi di possibili acquirenti perché l’ipotesi stadio mi sembra irretita da troppi passaggi a vuoto.
SU DZEKO Non credo ad un Dzeko bipolare, come la Roma non lo è, sono identià chiare e scolpite. Il bosniaco è un grande giocatore ma da sempre discontinuo, in Champions è più motivato, a 33 anni forse ha bisogno di quello, non è un leader.