Giovanni Malagò, presidente del Coni, è intervenuto a Radio Sportiva sui temi di attualità dello sport italiano:
Sull’Australian Open: “Berrettini mi ha emozionato, ha vinto in rimonta e ha dimostrato di avere testa anche in un contesto mentale difficile. Sa comportarsi in campo e dà orgoglio nel sentirsi italiani. Un grande tennista, un atleta straordinario”.
Su Sofia Goggia: “Purtroppo ci sono tante storie di sport in cui atlete e atleti hanno infortuni che compromettono una manifestazione. Ma lei ha vinto 7 delle ultime 8 discese libere e non si arrenderà facilmente. I rischi ci sono, ma non è tutto perduto: oggi abbiamo insignito Moioli del ruolo di portabandiera ed è stata una soluzione condivisa da tutti in modo da ritardare più possibile la sua partenza per la Cina. L’obiettivo è quella di farla provare fino all’ultimo, siamo tutti con lei. Sofia è molto determinata e carica, ha già fatto il lavoro a Mantova con il suo staff e ora si sottoporrà alla fisioterapia con tempi stretti”.
Sulla riapertura degli stadi e dei palazzetti: “Credo che si debba fare di tutto per fare riaprire nella maniera migliore. 5.000 persone sono diverse in stadi grandi e piccoli, ma va tutto parametrato in base a come procederà l’andamento della pandemia”.
Sullo sport italiano “bistrattato”: “Il 2021 è stato un anno record per la storia del nostro sport e mi auguro che risucceda, siamo eclettici e multidisciplinari. Non faccio la vittima dicendo che non siamo considerati, anzi la reputazione e la stima sono tante. Mi sono lamentato sulla grande confusione nel capire interazione e ruoli all’interno dello sport: in questa oggettiva realtà di oggi è più facile che ci siano persone che dicono che non siamo considerati di chi la pensa diversamente. Sulla base di aspetti normativi ci sono elementi che non aiutano a risolvere i problemi. Vezzali? È la storia dello sport, il tema non è la singola persona ma ciò che l’accompagna”.
Sull’Olimpico intitolato a Rossi: “Come ho già detto, ero amico di Paolo e trovo sbagliato e inelegante aver coinvolto il suo nome in questa vicenda. Queste cose o si fanno o non si fanno: oggettivamente c’è una situazione che oggi vede lo stadio in uso a due tifoserie che sicuramente hanno qualcosa da ridire. In generale non c’è futuro per nessuno se non ci si attrezza ad avere un proprio stadio: che si prenda di spunto la situazione per creare un impianto di proprietà, magari lasciando l’Olimpico solo per la Nazionale”.
Sulla Pellegrini e il futuro: “Fra 4 giorni staremo tre settimane in Cina insieme. Federica se si impegna e si interessa a qualcosa può fare tutto. Ha la possibilità di diventare dirigente sportiva e bisogna capire quali saranno le intenzioni della sua vita. Il discorso prescinde da ciò che uno ha vinto: da 13 anni c’è un suo record che non è ancora stato battuto, di cosa altro dobbiamo parlare?”
Su Jacobs: “Ha deciso di non gareggiare subito dopo l’Olimpiade ed è normale che possa dedicarsi alla preparazione e alla stagione successiva. Ha passato diversi guai fisici e ha cambiato una disciplina in corsa”.