Pioli: “Ci credevo dall’inizio, nessuno voleva arrivare secondo”

L’emozione ha voce. “Quando ci ho creduto veramente allo scudetto? Dall’inizio – dice Stefano Pioli -: i giocatori lo sanno. In tutti i nostri locali avevamo piazzato la classifica dell’anno scorso con 79 punti, per scalarla, e ogni volta chiedevo “Vorreste arrivare secondi?” Tutti dicevano di no. Ci abbiamo creduto, lo abbiamo dimostrato e abbiamo vinto meritatamente. Senza la fiducia di Maldini e Massara non sarebbe stato tutto possibile: i ragazzi sono stati fantastici, ma senza di loro tutto non sarebbe stato possibile. La prima persona alla quale ho pensato al triplice fischio è stato mio padre. Il tatuaggio? Ha un significato grande anche perché l’ho fatto vicino ad altre cose belle che tengo per me. Ora è giusto che ce la godiamo e poi il 4 luglio ripartiamo. In Europa riusciremo a dire la nostra”.

Eccolo il campione d’Italia Stefano Pioli, tecnico del Milan campione d’Italia. Stefano che poi saluta Davide Cassani. Un motivo c’è: l’amicizia certo, ma poi si racconta che l’allenatore del Milan scudettato “spianerà” una bici domani perché forse c’è un “voto-scudetto” da fare. Non subito. Un “voto” che comunque rimane segreto, per ora. Stefano Pioli torna a Bologna e si affaccia nella Sala della Regione per il Premio Bulgarelli attorno alle 14,30: abbraccia tutti, sorride, ringrazia, Bologna l’ha vissuta anche lui sulla panchina, dal 2011 al 2014 oltre ad aver vinto in rossoblù un campionato Allievi Nazionali nel 2001. “Vanno fatti i complimenti a Pioli, un uomo della nostra regione, e al Milan per lo scudetto” fa gli onori di casa il Governatore Stefano Bonaccini. C’è Fabio Capello che parla di Giacomo Bulgarelli (“Un valore umano che ti arricchiva e sono contento che questo premio si tornato a casa, nella Regione Emilia Romagna”), c’è Giacomo Raspadori e manca Sandro Tonali, oltre all’ad del Bologna Claudio Fenucci.

Fonte: gazzetta.it

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