Alla vigilia della sfida contro il Torino, il tecnico del Napoli Luciano Spalletti risponde alle domande della stampa nella sala conferenze del Konami Training Center di Castel Volturno.
Si è presentato con delle rose, perché?
“Sono per ricordare Mahsa Amini e Hadith Najafi (morte nelle proteste in Iran, ndr), non aggiungo altro”
E’ rientrato anche Lozano, c’era qualche osservatore speciale per problemi?
“Quando i nostri vanno in nazionale, li seguiamo giorno per giorno, a qualcuno ha fatto anche bene giocare queste partite perché aveva giocato un po’ di meno con noi. Qualcuno avendo giocato la doppia gara con la nazionale, facendo un bel calcio, ha dato seguito al discorso col Napoli, la nazionale ha giocato due buonissime partite. Non abbiamo avuto infortuni e s’è dato seguito al lavoro, poi sulla possibilità di allenarsi insieme noi abbiamo a fuoco il nostro discorso e basta poco per richiamarlo e stamattina li ho visti tutti molto presenti con la testa. Nonostante nazionali e viaggi, siamo pronti per la partita”.
E’ il primo crocevia per il Napoli in campionato e Champions?
“Ogni partita serve a ricordare siamo forti oppure no, è un discorso che va al di là della valutazione di una gara, il percorso sarà lungo e difficile e tutte le volte dobbiamo rifare le stesse cose, serve impegno costante non solo per il risultato ma per quanto riguarda lo sviluppare ogni singolo allenamento, con gli atteggiamenti corretti per avere continuità nel lungo periodo. Io non ho mai visto assegnare scudetti a settembre, ma sempre a giugno e c’è tanta strada da fare”.
Giocare contro le squadre di Juric è sempre complicato. Raspadori o Simeone? Per come difende il Torino chi fa più al caso?
“Entrambi e giocheranno entrambi, poi decida lei se fare un titolare da 60 o uno da 30, se quello da 30 poi determina la partita evidenzia una qualità di scelta e di momento che sorpassa l’importanza di giocare dall’inizio per 60′. Questo discorso su chi gioca di più o meno va affrontato nel modo giusto, per arrivare a fare quel percorso lungo dobbiamo avere gente in condizione, stimolata, non è facile poi giocare una partita dopo mesi e vanno utilizzati con i 5 cambi. Rigiochiamo martedì per cui anche scrivere chi è titolare e l’altro no, cambia poco… noi abbiamo loro 2 per 90′ e poi altri 90′ martedì e li utilizzeremo insieme, sono due titolari. Poi quando uno strappa per 70′, c’è bisogno di un altro, chi gioca 20 magari è quello che ce la fa vincere”.