Inter-Roma alle 18, due esami per Inzaghi e Mourinho

Nell’anticipo delle 18 dell’8ª giornata di Serie A, Inter e Roma si sfidano a San Siro. Entrambi reduci da una sconfitta, Inzaghi e Mourinho cercano il rilancio. Dopo 3 sconfitte in 7 giornate, a tre giorni dal Barcellona che segnerà il destino in Champions, Simone Inzaghi ha il cuore agitato, come ha fatto capire ieri in conferenza. “Dove vado io, si vince, crescono i ricavi e calano le perdite”. Dopo la brutta sconfitta di Udine e le sostituzioni preventive, è rimasto due settimane sulla graticola. Sa che non può più sbagliare e sa che gli mancano i due giocatori più importanti, tatticamente (Brozovic) ed eticamente (Lukaku).

Senza il croato, il gran burattinaio dal quale ha sviluppato negli anni una dipendenza assoluta, l’Inter nel torneo scorso raccolse 2 punti in tre partite (Sassuolo, Torino, Fiorentina). Deludenti i tentativi di sostituirlo: Barella, Gagliardini, Vecino… Il mercato ha portato un replicante di ruolo: il giovane e talentuoso Kristjan Asllani che però finora ha masticato solo 23’ di campionato. Più responsabilità anche per Calhanoglu (o Mkhitaryan) in regia. Non ci sarà Lukaku che attacca in battaglia con il carisma del capo indiano che dà coraggio a tutti. A sostituirlo saranno la saggezza tattica e l’orgoglio da ex di Edin Dzeko che nella stagione scorsa segnò due volte alla Roma (all’Olimpico in campionato e a San Siro in Coppa Italia).

Inzaghi punta forte su Lautaro, tornato carico dalla nazionale (gol e assist), ma a secco in campionato dal 30 agosto (Cremonese) e orgogliosamente deciso a sbloccarsi con il mese nuovo.

Dall’altra parte la Roma si attende molto da Nicolò Zaniolo, mai citato da Mancini. Il Mancio lo chiamò a Coverciano quando la Roma manco sapeva di averlo in casa. La stima è fuori discussione. Il c.t. attende dal ragazzo una maturazione sentimentale e una crescita di continuità. Anche perché il suo impiego con Dybala porta Pellegrini ad abbassarsi e scioglie la coppia Cristante-Matic: troppo simili per combinarsi bene. Quando la Roma fu presa a pallate da Juve e Udinese, Zaniolo, che è il senso della profondità giallorossa, non c’era. Contro l’Atalanta è stato il più pericoloso. Contro Asllani, più tenero di Brozo, e Calha, può sfondare. Poca gioia per Dybala in nazionale: 0 minuti.

Fonte: Gazzetta.it

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