“Per lo stadio stiamo portando avanti tre progetti in parallelo – ha detto Paolo Scaroni, presidente del Milan, il 25 gennaio –. Uno è quello di Sesto San Giovanni e un altro non lo dico, è una carta coperta”. La carta coperta porta sempre nell’hinterland milanese ma in zona Sud, nel comune di Rozzano. Il Milan ha studiato e sta ancora studiando la possibilità di costruire lì il nuovo stadio in solitaria, in un’area non comunale ma privata. È una soluzione interessante? Sì, perché anche Rozzano soddisferebbe alcuni dei requisiti richiesti per la costruzione di un impianto da grande club. È una soluzione probabile? Non al momento. Diciamo che Rozzano oggi è in seconda fila, assieme alla vecchia soluzione di San Donato – per i non milanesi, in zona Sud-Est – che è stata considerata anche in queste settimane. Ogni area ha pregi e difetti ma San Siro e Sesto San Giovanni restano le ipotesi più concrete.
La grande questione, a questo punto, è capire quali saranno le strategie di Milan e Inter, e soprattutto se davvero le strade dei due club resteranno intrecciate. “Se non sarà San Siro, il Milan è disposto ad andare da solo – ha detto Scaroni il mese scorso -. Non molliamo il colpo, io vi assicuro che il Milan avrà il nuovo stadio”. Il Milan, insomma, ne fa una questione di tempistica: ha fretta, non vuole aspettare ed è pronto a schiacciare il tasto verde sulla prima soluzione disponibile. Mettendo quindi pressione sia sul Comune di Milano sia sull’Inter. Per questo Sesto San Giovanni, disposto ad accelerare assieme al Milan, ha chance e ora è probabilmente favorito su San Siro, che ha più fascino ma anche una situazione politica molto complicata. C’è sempre il caso-vincolo sul Meazza, la questione che al momento fa temporeggiare Palazzo Marino e che potrebbe anche congelare la “Cattedrale” firmata da Populous: spetterà a Emanuela Carpani, nuova sovrintendente all’Archeologia, decidere se lo stadio di oggi può davvero essere demolito come vogliono Inter e Milan. Se i due club avranno il via libera politico in tempi brevi, allora si potrà partire con la redazione del progetto esecutivo, che ha un costo di 40-50 milioni e sarebbe il primo, vero passo definitivo verso il nuovo San Siro. Se, invece, Milano non deciderà subito, lo scenario potrebbe cambiare davvero.