Juve, non è finita: linea dura Uefa, il club rischia un anno di stop

Non è finita finché non è finita e quella data sembra lontana. Il patteggiamento ha “sistemato” la situazione italiana, consegnando di fatto alla Juve un posto nelle prossime coppe (Europa o Conference League che sia). Ma non è ancora detto che le porte dell’Europa siano aperte. Il club è sotto inchiesta per violazione del Fair play. E lo spettro di sanzioni è ampio, dall’ammenda all’esclusione dalle coppe.

La storia dice che un tempo l’Uefa era fin troppo accondiscendente verso i club un po’ “mariuoli” (Psg, City). Lo scenario è cambiato negli ultimi anni, più rigore, sebbene l’ultimo obiettivo sia escludere i top club. Nel 2022, il Psg ha patteggiato una sanzione di 65 milioni: al momento ne paga 10 (il 15%), se in tre anni non rispettasse gli obiettivi dovrebbe versare gli altri 50. Nel 2020 il City era stato squalificato per due anni e multato 30 milioni: il Tas ha annullato la pena, giudicando non fittizie le sponsorizzazioni messe a bilancio, e ridotto la multa a 10 milioni. Ma per l’Uefa Guardiola non doveva giocare le Champions ‘20-21 e ‘21-22. Il senso è che la Juve rischia grosso.

La Juve è sotto inchiesta per il Fair play dal 1° dicembre, per verificare se abbia violato le regole e l’accordo raggiunto con Nyon a settembre. Il patteggiamento sugli stipendi non incide sulle indagini Uefa, anche se patteggiare è un po’ ammettere. Le indagini Uefa sono indipendenti. Il vero effetto concreto è che adesso Nyon non può permettersi tempi lunghi: a fine agosto si giocano i playoff di Conference e ci sono i sorteggi delle coppe. Quindi è necessaria una decisione, per capire se sarà iscritta la Juve o subentrerà l’ottava della Serie A.

L’organo di controllo dovrebbe dare una sentenza entro metà giugno. La procedura è la solita: seguiranno appello e, in terzo grado, il Tas con corsia privilegiata per una risposta veloce. Il -10 della prima sentenza e il patteggiamento significano che qualche violazione c’è stata. La sanzione dipende da due fattori: l’entità dello sforamento e il dolo eventuale. Perché la Juve ha raggiunto un accordo — un patteggiamento — con l’Uefa per pagare solo 3,5 milioni invece di 23 (come per il Psg). Il “settlement” aiuta le squadre virtuose ma diventa un incubo per chi non raggiunge gli obiettivi o ha dato informazioni fraudolente senza le quali non avrebbero avuto condizioni così favorevoli. Non è finita: anche l’antisportività può essere un’altra causa di stop.

Fonte: gazzetta.it

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