Su di lui resta alta l’attenzione della Juventus, che in queste settimane valuterà il futuro di Max Allegri e sfoglierà la rosa degli eventuali sostituti. Tudor è senza dubbio in pole position, sia per questioni tecniche e caratteriali (in molti lo considerano il profilo ideale per una squadra giovane e da rifondare sul piano mentale), sia per questioni ambientali essendo già stato juventino sia da giocatore sia da tecnico.
Sei stagioni e mezzo con la maglia bianconera addosso tra il 1998 e il 2005, poi un anno da collaboratore di Andrea Pirlo nella stagione 2020/21, prima della magica stagione al Verona (chiusa al 9° posto in Serie A) che gli è valsa il grande salto in un top club come l’OM.
A Marsiglia il croato ha portato risultati, ma non è riuscito a farsi amare né dallo spogliatoio, che ne ha a lungo contestato i metodi di allenamento e l’approccio troppo “duro”, né dai tifosi, che fin da subito si sono schierati al fianco della squadra. Ora è pronto per una nuova avventura: i contatti tra la Juve e il suo entourage ci sono già stati, ma molto dipenderà dall’incontro tra Allegri e John Elkann, che definirà il destino del tecnico livornese.