Era stato proposto all’Inter nelle ultime ore del mercato invernale, i nerazzurri lo hanno messo in stand-by e ora vanno all’assalto. Ma per arrivare a Kalidou Koulibaly, difensore di proprietà del Chelsea, la strada è tortuosa e non in discesa. Perché K2, nuova possibile montagna della difesa interista dopo Milan Skriniar, resta comunque un calciatore “pesante” da spostare per quello che era stato l’investimento dei Blues, per l’ingaggio e perché la trattativa per il difensore rientra all’interno di discorsi più ampi sull’asse Milano-Londra.
Solamente 12 mesi fa, Koulibaly si trasferiva a Londra per una cifra vicina ai 40 milioni di euro e firmava un contratto da 10 milioni a stagione. Tante cose sono cambiate, a partire dall’addio di Thomas Tuchel, tecnico che aveva voluto il senegalese ai Blues e che ora, chissà, potrebbe essere la sponda per un possibile approdo del giocatore al Bayern Monaco, in quella che al momento resta solo un’idea. Mentre Inter e Chelsea già si stanno parlando e lo hanno fatto faccia a faccia in occasione del viaggio di Piero Ausilio in Inghilterra.
Ora i nerazzurri hanno tempo per non sbagliare l’acquisto di una pedina fondamentale nell’undici titolare di Simone Inzaghi, al netto dell’ottimo rendimento di Matteo Darmian da difensore di destra nella retroguardia a tre. Koulibaly piace a tutti in casa Inter, è un profilo di alto livello che può essere ritenuto in uscita dal club di appartenenza. Ma oltre all’ingaggio, c’è il problema della formula: i nerazzurri vorrebbero strappare un prestito come per Lukaku, ma allo stesso tempo devono registrare il pressing del Chelsea per Onana, calciatore che Inzaghi vorrebbe però trattenere. Difficile, al momento, ottenere quello che si vuole senza un sacrificio. Ma intanto l’Inter ha gettato la maschera e lavora per portare Koulibaly a San Siro, stadio in cui è stato vittima di insulti razzisti dei tifosi nerazzurri nel dicembre 2018 in occasione di un Inter-Napoli natalizio deciso da Lautaro Martinez nel finale. Ora a Milano lo accoglierebbero a braccia aperte, ma la trattativa non è semplice.