Due ragazzi che hanno dovuto ricostruirsi. Matteo fermato continuamente dai problemi agli addominali, Sascha da un orribile infortunio alla caviglia destra al Roland Garros dello scorso anno, nel momento migliore della carriera. Due giocatori che hanno saltalto l’edizione del 2022 dei Championships: il nostro per Covid, l’altro per la caviglia con 7 legamenti rotti. Quello tra Matteo Berrettini e Sascha Zverev era un match con tanti significati. Caduta e risalita, gioia di essere nuovamente lì, sui campi che lo avevano visto scrivere una pagina di storia del tennis italiano, l’11 luglio di due anni fa, nella finale di Wimbledon. I due si sono presi a sassate per tutta la partita, scintille tra martelli ma la spunta il cuore di Berrettini 6-3 7-6 7-6. Agli ottavi, contro Carlos Alcaraz che non è stato per nulla impeccabile contro Jarry. “L’anno scorso ero qui e non ho potuto giocare per il Covid – ha detto sul campo Matteo, ancora in trance agonistica -. Questo è un torneo che ha cambiato la mia carriera ed è speciale essere qui. Forse c’è un’aria speciale. Cinque giorni di fila sul campo? Ho passato tanti giorni nel mio letto a piangere, cinque giorni di tennis non sono nulla. Mi è mancato tantissimo competere, giocare, ho trovato tanta energia nel pubblico”. E sulla sfida con Acaraz sul centrale è sereno: “Non penso di dover dire niente su Carlos, l’ho incontrato due anni fa e lui è cresciuto tanto. Ma voglio pensare giorno dopo giorno, punto dopo punto. Voglio solo godermi ogni momento qui”.
