Juventus: dall’aumento di capitale alla causa di Ronaldo

Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima di licenziare il bilancio della Juventus 2022-23: il Cda previsto nei giorni scorsi, infatti, è stato rimandato ai primi di ottobre, per la precisione tra il 2 e il 6, come da nota della società diffusa martedì scorso. Stavolta però nessun terremoto in vista, come era accaduto un anno fa, quando a causa dell’inchiesta Prima si dimisero il presidente Andrea Agnelli e tutto il consiglio di amministrazione, solo la voglia di prendersi un po’ di tempo in più prima di dare l’ok al primo bilancio del nuovo corso. Il presidente Gianluca Ferrero, l’a.d. Maurizio Scanavino e gli altri consiglieri scelti da John Elkann si sono insediati il 18 gennaio scorso e vogliono essere il più rigorosi possibile, per evitare qualsiasi diatriba con la Consob.

Secondo una stima effettuata in base alla semestrale della controllante Exor, azionista di maggioranza del club, la perdita del 2022-23 dovrebbe essere intorno ai 115 milioni. La Juve dovrebbe quindi aver dimezzato il rosso rispetto al bilancio precedente (-239,3 milioni di euro). Un’inversione di rotta ottenuta grazie all’incremento dei ricavi e al taglio delle spese per stipendi e ammortamenti. La società ha iniziato nella scorsa stagione un percorso virtuoso in nome della sostenibilità — molto apprezzato dalla proprietà — che sta proseguendo in quella in corso, però il deficit è destinato a crescere a causa dell’esclusione dalla Champions (circa 80 milioni di introiti in meno): per effetto della perdita dell’anno scorso, il patrimonio netto della Juve al 30 giugno 2023 si è ridotto a circa 50 milioni, perciò non è da escludere un aumento di capitale in tempi brevi. Una possibilità al vaglio degli azionisti, già intervenuti immettendo 700 milioni tra il 2019 e il 2021.

Materia delicata, anche per questioni inerenti ai bilanci, è quella della causa intentata da Cristiano Ronaldo alla Juve per i 19,5 milioni di euro lordi della seconda manovra stipendi, che il portoghese ritiene gli siano ancora dovuti. CR7 rinunciò a 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2021) per aiutare il club in un periodo complicato dalla pandemia Covid. Secondo il suo pool di avvocati, la Juve avrebbe comunque garantito al giocatore il pagamento differito di quegli stipendi sotto forma di bonus o incentivo all’esodo in caso di cessione a un’altra squadra. Eventualità che emergerebbe anche dagli atti della Procura di Torino (intercettazioni e mail). La Juve sostiene, invece, che non vi siano pendenze in essere con Ronaldo. Le due parti se la vedranno al Collegio arbitrale della Figc. CR7 rappresentato dai suoi legali John Shehata, Fabio Iudica, Emanuele Lucchini Guastalla e Salvatore Pino; la società torinese dall’avvocato Eugenio Barcellona, dello studio Pedersoli. Arbitro della “partita”, Leandro Cantamessa.

Fonte: gazzetta.it

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