A proposito di primati, negli ultimi due anni l’Italia sembra aver trovato un dorsista di livello internazionale e per farlo ha dovuto affidarsi a un infaticabile Lorenzo Mora, capace di andare oltre gli errori dei giudici nei 100 metri, ma soprattutto capace di sfoderare una prestazione da urlo nei 200 dove ha demolito il proprio primato personale. Affiancandolo al bronzo ottenuto nei 50, l’emiliano delle Fiamme Rosse è diventato una certezza per la formazione guidata da Cesare Butini che attende ora un suo passo in avanti anche in vasca lunga per vederlo competitivo anche alle Olimpiadi Estive di Parigi 2024.
Sul fronte femminile spiccano i nomi di Benedetta Pilato e Simona Quadarella con la prima che si è scoperta anche specialista nelle corse più brevi distruggendo il record dei campionati nei 50 rana e cancellando così le vane speranze del nuovo talento del nuoto estone Eneli Jefimova che l’aveva battuta sui 100. Discorso simile per la seconda che, come l’Araba Fenice, è passata dalle lacrime per l’argento negli 800 metri a infliggere una pesante sconfitta alla francese Anastasiia Kirpichnikova sul suo terreno preferito, i 400 metri stile libero. Semplice defaillance per l’atleta di origine russa dopo il dominio imposto nel mezzofondo oppure inizio di una rinascita per la romana? Soltanto la vasca di Parigi ce lo saprà dire, intanto ci godiamo una Quadarella ritrovata.
Guardando al futuro il settore femminile può sorridere grazie alla bella scoperta di Jasmine Nocentini, 21 anni da Padova, trasferitasi a studiare a Charlotteville per studiare all’University of Virginia, ma soprattutto capace di conquistare un bronzo nei 50 metri all’esordio assoluto in Nazionale. La giovane veneta non è soltanto un ottimo metro di paragone per Benedetta Pilato come confessato dalla stessa pugliese, ma anche un importante pedina per le staffette veloci come dimostrato dagli ori con tanto di record ottenuti nella 4×50 metri misti e nella 4×50 stile libero mista.
Insieme a lei arrivano buone notizie anche dallo stile libero dove, dopo l’addio di Federica Pellegrini, sembrava esser calato il buio. Sofia Morini e Giulia D’Innocenzo hanno ben figurato nella finale dei 200 metri che un tempo erano della “Divina” ridando fiato a un movimento in grossa difficoltà, mentre Sara Curtis è un ottimo prospetto per la velocità pura da dove manchiamo da anni.