di Filippo Baffa
Marco Ottolini, direttore sportivo del Genoa, parla in esclusiva a Radio Sportiva. Si parte dalle condizioni di Mateo Retegui: “Sta bene, è stato fuori per un problema al ginocchio ma sta sempre meglio”, spiega l’uomo mercato del Grifone.
Direttore siamo a metà della vostra stagione da neo-promossi, ma quale è la vostra prospettiva? L’obiettivo a medio termine è quello di puntare all’Europa? “Veniamo da un percorso di un anno e mezzo che ci ha visti salire dalla B dopo una stagione complicata e intensa. Ora ci giochiamo le nostre carte, siamo in una buona posizione. Ora facciamo i prossimi dieci punti, pensiamo gara dopo gara e non pensiamo ad altro. Dobbiamo tenere un profilo basso, a testa bassa, ma conosciamo le nostre qualità importanti. Siamo concentrati gara dopo gara, porteremo a casa più punti possibili poi si vedrà”.
Il timoniere di questa rincorsa è stato Alberto Gilardino, a che punto siamo con il rinnovo? “Lo scorso anno ci siamo conosciuti, ricordo un pranzo quando era tecnico della Primavera. Ricordo di essermi alzato da tavola pensando che avrebbe potuto diventare tecnico della prima squadra, i fatti mi hanno dato ragione. Abbiamo iniziato a parlare del futuro, lo faremo concretamente nel prossimo periodo”.
In questo mercato di gennaio uno degli uomini copertina è stato Dragusin che alla fine avete ceduto al Tottenham in Premeir League… “C’erano diversi interessi tra cui il Napoli. Ne ha già parlato anche De Laurentiis: ci sono stati discorsi e colloqui, le cose sono poi andate diversamente. Dobbiamo rimettere il club su una determinata strada, la cessione di Dragusin è stata importante: dal punto di vista tecnico magari rischiosa, Radu è un giocatore importante ma è stato un rischio calcolato”.
Per Gudmundsson invece avete resistito: quanto è stata pressante la corte della Fiorentina? “C’è stata l’offerta della Fiorentina, il discorso è stato reale. C’è stata l’offerta da parte loro ma non abbiamo mai avuto idea di privarci di Albert adesso e non se n’è fatto nulla. Non abbiamo valutato offerte, poi quando ne arrivano alcune di un certo tipo le dobbiamo portare alla proprietà. Noi siamo in ricostruzione economica e sportiva, dobbiamo e abbiamo l’obbligo di valutare tutto, non c’era però la volontà di cedere Albert in questo mercato”.
Vi siete già mossi anche in prospettiva con l’arrivo di Vitinha? “Non è un semplice vice Retegui, è stato preso per aumentare la qualità. Ci piaceva, c’è stata l’opportunità e lo abbiamo preso. E’ entrato in gruppo, è stato colpito dall’armonia della squadra, è entrato bene ad Empoli e vediamo nelle prossime”.