De Zerbi sfida la Roma: “De Rossi è nato per allenare”

Questa sera si affronteranno a colpi di sciabola. Fino a quel momento però sia Daniele De Rossi che Roberto De Zerbi hanno deciso di risparmiare le stoccate. E così, dopo le parole al miele del tecnico giallorosso, anche il tecnico del Brighton – durante la conferenza stampa allo stadio Olimpico – sceglie di usare il fioretto quando si tratta di parlare del suo avversario (e amico): “De Rossi è nato per fare l’allenatore, due anni fa nella pausa Mondiale credo che lui ancora non allenasse la Spal ma non voglio sbagliarmi, lo avevo indicato come uno dei possibili grandi allenatori, ha tutte le componenti come la personalità e il carisma con i calciatori. Sono contento perché sta cambiando una squadra forte, con due finali, ha dato un’impronta di gioco e sta facendo risultati e non era scontato, dal mio punto di vista è un grande allenatore. Non so se giocherà a quattro o a tre, non so nemmeno come giocherò io”. E parlando di coraggio, De Zerbi scegli di chiamare in causa altri esempi del nostro campionato: “Se parliamo degli ultimi campionati credo che sia molto diversa la realtà rispetto a 10-15 anni fa. Gasperini è avanti in questo, Italiano, Thiago Motta hanno preso squadre di Serie B, anche il Catanzaro di Vivarini ha preso una direzione diversa”.

Poi il focus torna sul rapporto con De Rossi, che nei giorni scorsi aveva speso parole importanti su De Zerbi definendolo “un genio”: “Non mi sento un genio, né più bravo degli altri. Sicuramente non mi spaventa il lavoro e non mi manca il coraggio di fare cose che gli altri non fanno che possono essere giuste o sbagliate. Io vivo per il calcio, questa è la differenza che mi sta facendo avere questa carriera. Non penso di essere nato più intelligente degli altri, lo dico sempre però è chiaro che se devo fare qualcosa di diverso in cui credo, se devo fare qualcosa di nuovo perché ci credo lo faccio senza pensare ai risvolti o agli aspetti negativi che possano bloccare questa cosa. De Rossi lo rispetto perché è mio amico, siamo molto simili come persone tant’è che le nostre figlie sono diventate amiche perché abbiamo gli stessi valori. Apprezzo quello che ha detto, la Roma è forte con Mourinho e con De Rossi, noi non abbiamo esperienza ma siamo venuti qua per giocarcela, sappiamo in che stadio giochiamo ma sappiamo quello che valiamo e quello che abbiamo fatto in un anno e mezzo e ne siamo orgogliosi”. Quando però gli viene domandato per chi tiferà sua figlia domani, De Zerbi sorride prima di mettere i puntini sulle i: “Mia figlia non tifa Roma, lei è amica con Gaia, la figlia di Daniele, e mia figlia le fa compagnia. Mia figlia tifa per me è chiaro, poi abbiamo tifato per Daniele contro il Feyenoord. Su mia figlia non ho dubbi su chi tiferà”.

De Zerbi torna serio parlando del percorso e delle ambizioni del suo Brighton: “Abbiamo fatto la scelta di onorare tutte le competizioni al massimo, la partita contro la Roma non è più importante di Brighton-Nottingham di domenica. Chiaro che non siamo abituati a giocare tre partite alla settimana per così tanto tempo, tant’é che abbiamo raggiunto 10 giocatori infortunati contemporaneamente, non abbiamo una rosa numericamente così ampia. È normale che non essendo abituati a giocare le competizioni europee, qualcosa si perde di sicuro per strada. Prima che l’Europa League iniziasse, abbiamo vinto 4 partite e una l’abbiamo persa, poi è stato difficile competere come l’anno scorso e come vi avevamo abituati”.

Fonte: gazzetta.it

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