Finora, nessuno si era esposto. Sul caso Acerbi era prevalsa la linea del silenzio, nello spogliatoio dell’Inter. Ma a parlare per primo è stato Marcus Thuram dal ritiro della Francia. Una presa di posizione inevitabile per il figlio dell’ex difensore Lilian, da sempre impegnato in prima linea contro il razzismo. Così l’attaccante nerazzurro ha dato ragione alla Federcalcio italiana che ha rimandato a casa il difensore nerazzurro: “In casi del genere non è il momento di andare in Nazionale”.
Per Thuram, dunque, la situazione va affrontata apertamente e con massima chiarezza: “Quando c’è una procedura così grave in corso – spiega l’attaccante – il giocatore deve rimanere al club per difendersi o per dire ciò che è successo. Non è il momento di andare in nazionale in tali momenti”. Anche se non entra nel merito dell’episodio avvenuto tra Acerbi e Juan Jesus durante Inter-Napoli, il francese non si nasconde. E anzi, si schiera con il connazionale, ma anche rivale rossonero Maignan, già vittima di insulti razzisti, l’ultima volta a Udine. Un altro caso che ha fatto scandalo a livello internazionale, sollevando un’ondata di indignazione: “Sono d’accordo con lui quando dice che bisogna uscire dal campo. Bisogna sbattere il pugno sul tavolo per far capire a tutti che il razzismo è inammissibile”.