Serie A, Milan-Torino 2-2: Morata e Okafor salvano Fonseca all’esordio, Vanoli sfiora l’impresa

Inizia con un pari casalingo l’avventura sulla panchina del Milan di Paulo Fonseca, salvato nel finale nel 2-2 col Torino. A San Siro i granata di Vanoli, al debutto da allenatore nel massimo campionato, con un gol per tempo hanno messo in difficoltà i rossoneri sfruttando la goffa autorete di Thiaw al 30′ e capitalizzando una ripartenza nella ripresa con Zapata su assist di Lazaro. Nel finale però la reazione d’orgoglio del Milan ha portato prima al pareggio di Morata all’88’ e poi alla deviazione del pari di Okafor al 95′.

LA PARTITA

Né Paolo Vanoli né chiaramente Paulo Fonseca avrebbero voluto, pensato, immaginato un ottovolante di emozioni al debutto stagionale in Serie A, addirittura in assoluto per il tecnico granata. Il 2-2 tra Milan e Torino di San Siro dice tutto e allo stesso tempo dice niente di una partita terminata con quattro gol, una rimonta clamorosa nel finale e tante aspettative disattese per ottantotto minuti da parte del pubblico di casa. Il finale clamoroso, infatti, arrivato quando la spia della riserva della benzina del Toro urlava tutta la propria disperazione, giusto poco meno di quella rossonera, rischia di far perdere di vista il punto di quanto detto dal campo fino a due minuti dal novantesimo. Fino a quel momento il Torino di Vanoli stava riuscendo nell’impresa di vincere in casa del Diavolo 39 anni dopo l’ultima volta, con la semplicità di un calcio tanto lineare quanto efficace, senza inventarsi nulla ma facendo al massimo il proprio compito. Tutto il contrario del Milan di Fonseca, confusionario finanche nella rimonta che ha infiammato lo stadio dopo un’ora e mezza di perplessità.

Non è un caso che il match l’abbiano raddrizzato due subentrati nella ripresa, rimarcando una differenza abissale di disponibilità nelle rose. Se da una parte Fonseca ha potuto pescare giocatori di livello internazionale pur visibilmente in ritardo di condizione, Vanoli ha chiuso il match chiamando in causa ragazzini che pur magari centrando poco nelle azioni dei gol che hanno completato il passaggio da 2-0 a 2-2, hanno contribuito a portare la contesa al limite dell’area granata, la stessa protetta egregiamente finché testa e gambe hanno retto. Applausi dunque per il Toro di Vanoli che nel suo 3-5-2 con Sanabria più vicino a Zapata rispetto al passato ha saputo esaltare nuovamente le qualità di Bellanova sulla fascia destra, sfruttando ogni indecisione del reparto difensivo milanista vulnerabile soprattutto nell’impreciso Thiaw. Dopo un errore clamoroso di Leao da pochi passi al 6′, il Toro ha preso campo e coraggio trovando sì la rete alla prima occasione con l’intervento goffo del tedesco che ha portato all’autorete (segnalata dal Var e non dalla Goal Line Tecnhology), ma legittimando il tutto costringendo a due miracoli Maignan con Zapata e Ilic prima dell’intervallo.

Il Milan invece per buona parte del match è parso lento, macchinoso e fuori fase, tutto il contrario di quanto visto nel precampionato dove la pressione però è decisamente diversa. Le sgasate di Leao hanno confermato il ruolo primario del portoghese, ma anche l’incapacità di essere cinico davanti alla porta come dimostrato dalle due occasioni divorate nel primo tempo. A metà ripresa poi il Toro passeggiando in ripartenza con Lazaro e Ilic si è portato sul doppio vantaggio con Zapata, salvo poi capitolare sul più bello. All’88’ Morata ci ha messo lo zampino su un tiraccio di Reijnders sorprendendo Milinkovic-Savic, poi è toccato a Okafor – inspiegabilmente solo a centroarea – in pieno recupero trovare la deviazione vincente sul cross di Musah dalla destra.

Fonte: sportmediaset

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