La lista dei papabili, infatti, con tutte le big o quasi pronte a cambiare allenatore, sta andando via via svuotandosi. Italiano, che piaceva un po’ a tutti, sembra destinato a rinnovare con il Bologna (oggi l’incontro decisivo, ndr); Gasperini dovrebbe alla fine farsi convincere da Percassi a rimanere a Bergamo; Antonio Conte non è mai stato del tutto attenzionato ed è in ogni caso pronto a tornare alla Juventus; Allegri, altro nome in cima alla lista del gruppo di lavoro rossonero, è sospeso tra il Napoli e, in caso di addio di Inzaghi, l’Inter. Tra i disponibili restano Roberto Mancini, reduce da un’esperienza non proprio esaltante in Arabia, e Thiago Motta, “nobile decaduto” dopo le meraviglie di Bologna e l’esonero con la Juventus. Altre possibilità? De Zerbi pare deciso a rimanere a Marsiglia, Farioli non convince, Fabregas è inseguito dalla Roma e dall’Inter, quindi non facile da convincere.

L’Everest di Igli Tare: rinnovi, cessioni e allenatore per un’estate di fuoco
Questo pomeriggio Igli Tare entrerà nel suo nuovo ufficio di Casa Milan e si troverà sulla scrivania una serie di grattacapi da risolvere. Il nuovo allenatore, innanzitutto, ma anche il capitolo rinnovi e il mercato (in uscita) cui far fronte. Il tutto un attimo dopo l’ufficializzazione del suo nuovo ruolo di direttore sportivo del Milan, casella ch’era rimasta senza padrone dopo il licenziamento di Massara e Maldini. Il lavoro dell’ex Lazio, forgiato dall’esperienza con un presidente non proprio semplicissimo come Claudio Lotito, è, va da sé, tutto fuorché semplice a partire proprio dalla decisione più importante, quella cioè relativa all’allenatore per la prossima stagione.
Fonte: sportmediaset