Vito Mannone a Radio Sportiva: ” Vi racconto il mio amico Jonathan David. Il futuro? Se la Serie A chiama…”

Vito Mannone, ex portiere tra le altre di Arsenal, Sunderland, Monaco e appena svincolato dal Lille, è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva:

Voglia di rilanciarsi. “Ci si allena e ci si tiene pronti per la prossima sfida. Il piccolo sogno nel cassetto di giocare nel campionato italiano c’è sempre, la voglia di una nuova esperienza idem. Pronto a mettere a disposizione abilità ed esperienza maturate negli anni. Se l’Italia ha bisogno di me, io ci sono”.

Jonathan David alla Juve. “Un bravo ragazzo, professionista, cosa importante. Grande amico, contento per lui che arriva in una grande squadra. Attaccante che può fare tutto, moderno: dal pressing a essere letale in area, a coniugare gioco con la squadra. Aveva svariate pretendenti. Mi parlava dell’Italia, di tante squadre. Attaccante da 25 gol a stagione negli ultimi 5 anni: difficile da trovare in giro. Un nove, che con noi ha fatto anche il dieci, svariando nell’attacco. Più una punta d’area che lega bene il gioco ma è anche pronto in area, sulle seconde palle, respinte, oltre che nell’uno contro uno. Anche in Champions, l’anno scorso ha fatto bene. Tutti gli anni dimostra con i gol di essere un grande attaccante”.

Donnarumma campione. “Sono abituato personalmente: non è mai stato facile, da italiano, andare all’estero. Capisco Gigio: fuori dall’Italia devi sempre dimostrare di essere al top, perché appena commetti un errore ti criticano. Quest’anno ha dimostrato le sue abilità portando in alto la bandiera. Dopo che ha perso Mbappé si è capito subito cosa voleva il PSG. È arrivato al vertice grazie al legame del gruppo, e non solo con i singoli come accadeva qualche anno fa”.

Il calcio inglese e l’esperienza all’Arsenal. “Calcio inglese al primo posto, speciale per me. Cultura spettacolare, come viene visto e vissuto il calcio. Intensità e ritmi del campionato che sono un’altra cosa. Ho iniziato con Lehmann e Almunia, poi Fabianski e Szczęsny , poi è arrivato Dibu Martínez. Svariati portieri, tutti di livello, oltre a talenti incredibili in campo”.

Gioco con i piedi e nuovo modo di interpretare il ruolo. “Io sono passato dal dover rinviare la palla lunga al dover giocare da regista, cosa che mi piace molto fare. I piedi non sono male. Ho passato svariate epoche. C’è una certa richiesta oggi, bisogna adattarsi e prendersi la responsabilità di fare certe giocate, perché le partite cambiano.

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