All’inizio c’era qualche dubbio, poi è nato l’amore. La storia tra allenatore e coach spesso è delicata, quella tra il campione olimpico Jacobs e Rana Reider è partita in salita ma promettere di essere sempre più esplosiva. Californiano, un tempo triplista, coach americano dell’anno già nel 2011 ha vinto almeno un oro a ogni edizione dei Giochi dal 2004. Coach Reider è tosto, ha accettato di allenare il campione olimpico dei 100 metri italiano e ha chiesto di ricominciare da zero, cancellare il passato e rinascere. Marcell Jacobs racconta così il loro inizio insieme: “All’inizio, quando non correvo fortissimo qualche domanda me la sono fatta, mi sono chiesto se avevo preso la decisione giusta. Ho deciso di fidarmi. Gara dopo gara ho capito che stavo migliorando sempre di più, ho vinto gli Europei, sono sceso sotto i dieci secondi, sono tornato a correre in 9’’92. Lui ti aiuta a tirar fuori qualcosa che non sai di avere”. L’allenatore si è confidato in una lunga intervista a Repubblica, in vista dell’inizio delle Olimpiadi. E a chi gli ha chiesto cosa si aspetta da Parigi 2024 ha risposto senza esitare, quasi scocciato: “Non conto io, contano gli atleti. Il loro obiettivo è correre veloce, saltare lontano e vincere medaglie. Quindi devo solo metterli nelle condizioni di farlo e avere successo. Voglio rimanere sullo sfondo, perché non sono io il protagonista a Parigi”.