“Tamberi? Il caso di ieri è qualcosa che appartiene all’epica, dobbiamo il rispetto umano e mai la federazione è stata assente. Il suo settore medico lo ha sempre seguito. Ieri alle cinque del mattino c’era uno staff medico federale in camera sua”. A parlare è il dt azzurro di atletica Antonio La Torre a Casa Italia il giorno dopo la finale dell’alto, con Gimbo in gara ed eliminato a 2.27 dopo una notte da incubo. “C’è rispetto delle scelte personali, parliamo di un atleta che sta seguendo con ossessione questa impresa, basti vedere come il pubblico ieri si è espresso nei confronti di Tamberi – ha aggiunto – Scaviamo fino in fondo, la sua presenza ieri fa venire in mente un personaggio omerico”.
“Noi ci siamo fidati ciecamente di Gimbo, è stata una congiuntura astrale, ridevo quando mi dicevano di essere stati fortunati a Tokyo – ha detto il presidente della Fidal Stefano Mei – Gimbo ha vissuto un incubo, non so come abbia fatto a saltare ieri a 2.22. In pedana ci va lui. Tamberi è il professionista migliore che abbia mai conosciuto, il più grande atleta italiano di tutti i tempi, sta nell’Olimpo. Dal 2011 che prende medaglie, possiamo dire che è stata sfiga”. E ancora: “prima di tutto viene la salute, ma cosa gli dici a chi ha fatto la storia dell’atletica azzurra negli ultimi 12 anni? Quello che ha fatto ieri appartiene al mistero della fede”.