Al quarantasettesimo piano della Torre Allianz di Milano, Usain Bolt cammina con passo lento e felpato e lancia il suo sguardo laser sulla città. Il suo fisico michelangiolesco ha ancora un aspetto invidiabile. Ma si ha sempre l’impressione che il vecchio lupo possa scattare da un momento all’altro, lasciandoti lì con l’idea del vento. Il giamaicano, a 36 anni, capace di vincere l’oro dei 100 e dei 200 in tre Olimpiadi consecutive (Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016) detiene ancora sia il record del mondo del 100 (9”58) sia quello dei 200 (19”19).
Nessuno come lui nella storia dell’atletica, pochissimi come lui nella storia dello sport. L’uomo che si confronta con Muhammad Ali e Pelè, con Eddy Merckx e Michael Phelps, ha fatto un blitz a Milano ospite di Allianz Direct. Usain è stato protagonista delle ultime tre campagne pubblicitarie della compagnia assicurativa e ha incontrato i dipendenti nella Torre più alta d’Italia per numero di piani. Il giamaicano, nell’occasione, ha anche accettato di concedere un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport.
Usain, come passa le sue giornate? Qual è la sua occupazione principale?
“In questo momento cerco di rilassarmi il più possibile, soprattutto nei fine settimana. Passo tanto tempo con la mia famiglia, aiutando in casa, con i bambini. Se ho un impegno di rappresentanza per i miei sponsor o per la mia Fondazione benefica, mi dedico a quello, altrimenti mi rilasso e gioco a domino con i miei amici”.
Domino?
“Sì, è un gioco molto popolare in Giamaica. E sono molto bravo, vinco spesso”.
Quanto è cambiata la sua vita con tre figli?
“È diversa perché non me l’aspettavo. Avevamo pianificato la nostra prima figlia Olympia, ma non i gemelli Thunder e Leo. Ci impegnano molto di più, ma abbiamo chi ci aiuta…”.
Lei è per tutti l’uomo più veloce del mondo: c’è qualcosa che fa lentamente?
“Tutto. A parte correre, faccio tutto lentamente. Mangio molto lentamente, cammino lentamente. Sono sempre rilassato. Sono giamaicano e quindi… Jamaica no problem!”.
È una attitudine recente oppure è sempre stato così?
“Sono sempre stato così, tranquillo e rilassato”.
Chi è il giamaicano più famoso del mondo, lei o Bob Marley?
“Non è una gara. Ricordo ancora come se fosse adesso una delle mie prime trasferte, a Debrecen in Ungheria, ai mondiali allievi del 2001. Avevo 14 anni e quando entrai nello stadio c’era una canzone di Bob Marley che tutti cantavano in inglese e io mi sentivo felice di essere giamaicano come lui. Sono sempre stato orgoglioso di essere anche soltanto affiancato a una leggenda come Bob Marley”.
Che cosa pensa dell’olimpionico Marcell Jacobs? Lo ha conosciuto?
“Penso solo il meglio. Non l’ho ancora incontrato, ma ci siamo scambiati alcuni messaggi su Instagram. Gli ho scritto: “Occhio, questo è il momento di tener duro, perché tutti proveranno a sfidarti…”. Quando sei al top, tutti vogliono batterti. Marcell è un velocista molto ben costruito ed una bella persona”.
Jacobs, lo scorso anno, sui 100 si è migliorato di oltre 20 centesimi e ha vinto l’Olimpiade di Tokyo in 9”80. Pensa che sia possibile per lui battere il suo record del mondo di 9”58?
“Non credo che ci sia nessuno al momento in grado di battere il mio record. Ma la speranza non si nega a nessuno e può provarci. Se crede in se stesso tutto è possibile. Il mio motto è sempre stato questo: non pensare che esista l’impossibile”.
Le nuove scarpe ammortizzate sono davvero un vantaggio?
“Sono un grande passo avanti. Nell’ultimo anno e mezzo, da quando sono state commercializzate, molti atleti hanno migliorato i loro personali. Ma non vedo ancora nessuno in grado di dominare la scena o di migliorare i miei record. Quello che ci è andato più vicino è stato Noah Lyles nei 200, sulla pista di Eugene che è molto rapida, con punte di velocità altissime…”.
Chi è il numero uno dell’atletica mondiale quest’anno secondo lei?
“Tra i velocisti dico Fred Kerley, l’unico che ha fatto bene sia all’Olimpiade, sia al Mondiale. Quando riesci a fare bene in due eventi con tempi molto buoni diventi un riferimento. Ho visto sul suo profilo Instagram che ha corso i 100 in 9”86 e in 9”76. È stato il velocista numero uno della stagione”.
E la migliore tra le donne? Domanda facile…
“La mia connazionale Shelly-Ann Fraser è stata fantastica. Sono davvero impressionato da lei. Gliel’ho detto anche quando ha rivinto il Mondiale sui 100: “Sei eccezionale. Lo sapevo da tempo, ma il modo in cui continui a dominare mi sorprende positivamente. Solo i grandi campioni sanno come rimanere a lungo ad altro livello: Shelly-Ann è una fuoriclasse assoluta”.
Ha mai pensato di tornare alle gare?
“Sì, due anni dopo il mio ritiro del 2017, in vista dell’Olimpiade di Tokyo, ho detto al mio allenatore: “Che cosa ne pensi, possiamo tornare in pista?“. E lui mi ha risposto con un secco no… Ha chiuso la questione molto rapidamente”.
E lei ha dato ascolto a Glenn Mills, il suo storico allenatore ?
“Sì, in realtà prima del mio ritiro, mi aveva parlato chiaramente: “Senti, pensaci bene, ma quando decidi di ritirarti è finita. Non ti allenerò se deciderai di tornare. E non permetterò a nessun altro di farlo al mio posto. Lui era l’unica persona che poteva aiutarmi a correre ad alto livello”.
In quel momento il suo futuro avrebbe potuto essere il calcio?
“Ci ho provato in Australia, ma non ha funzionato. Mi sarebbe piaciuto ma non c’erano le condizioni per dare futuro al mio impegno. E forse ho sbagliato, sono andato in Australia per stare lontano dalla pressione, mentre avrei dovuto provare in Europa”.
È un grande tifoso del Manchester United. Che cosa pensa di Cristiano Ronaldo? Sta attraversando un periodo difficile.
“Ho letto un’intervista a Rafael Varane che spiegava come Cristiano Ronaldo non avesse svolto una buona preparazione precampionato e credo che sia questo il motivo della sua partenza lenta. Cristiano non è più giovane e ha bisogno di più tempo per raggiungere il picco della forma. Dategli ancora qualche partita e il Mondiale in Qatar e tornerà lucido e veloce. Non sono preoccupato. È stato lui a tenerci in piedi la scorsa stagione, perché era l’unico a segnare. Vedrete che tornerà a fare molto bene”.
Haaland e Mbappé sono i migliori del momento?
“Sono sicuramente i più forti. Haaland, in particolare, sta dimostrando di essere un gigante del gol. L’ho visto col City e ho scommesso su di lui come capocannoniere della Premier. E ha iniziato piuttosto bene”.
Mbappé è allo stesso livello?
“Credo siano molto vicini. Kylian ha dimostrato di essere un grande e migliorerà ancora accanto a Messi e Neymar”.
E tra gli allenatori? Guardiola, Mourinho Ancelotti… Chi è il suo preferito?
“Alex Ferguson! Alex Ferguson è il mio “mister”preferito di sempre. Con lui il Manchester United ha conquistato una quantità pazzesca di trofei. Ma anche Ancelotti è senza dubbio un fuoriclasse, ha vinto tutto quello che c’era da vincere, le sue qualità sono evidenti”.
Chi vincerà il Mondiale in Qatar?
“Spero l’Argentina. Sono un tifoso della squadra di Messi e non l’ho ancora vista vincere la Coppa del Mondo. Penso che sarebbe fantastico se Cristiano Ronaldo e Messi arrivassero a giocarsi la finale. Sarebbe uno spettacolo e un grande coronamento della loro carriera”.
Nell’ultimo fine settimana si è ritirato Roger Federer.
“Per me è stato il più grande tennista di sempre. Eccezionale come uomo e come atleta. Ha dimostrato di potere rimanere al massimo livello per vent’anni. Ha lasciato un segno profondo nel suo sport”.
È vero o è solo leggenda che prima dei grandi appuntamenti lei mangiava pollo fritto?
“È stato all’Olimpiade di Pechino. Non mi sentivo sicuro del cibo cinese e quindi ho mangiato centinaia di Chicken Nuggets, crocchette di pollo fritto. Ho mangiato soltanto quello per tutta la durata dei Giochi”.
Quale sport vorrebbe per i suoi figli Olympia, Thunder e Leo?
“Qualsiasi cosa decideranno di fare io li sosterrò, spero solo che almeno uno di loro faccia atletica, perché ho così tante conoscenze da trasmettere. Almeno uno di loro vorrei vederlo in pista”.
È pronto ad allenarli?
“Nooo… Penso che sia difficile allenare i propri figli. Bisognerebbe sempre separare l’allenamento dalla famiglia. Il papà allenatore mette troppa pressione: controlla quello che mangi, chi frequenti e a che ora vai a dormire. Io mi metterei a loro disposizione, li aiuterei a scegliere l’allenatore giusto”.
Si considera un uomo felice?
“Sì, sono molto felice. Ho una famiglia meravigliosa, ho persone fantastiche intorno a me e mi diverto”.
Che cosa le piace dell’Italia?
“È uno dei miei luoghi preferiti di sempre. Amo la vostra gente, che trasmette passione. Quando venivo a gareggiare a Roma, sentivo una grande vicinanza con il pubblico, che anno dopo anno era sempre più caloroso con me”.