Dosunmu-LaVine-DeRozan-Williams-Vucevic i primi cinque in casa Bulls, i Pistons rispondono con Hayes-Ivey-Bogdanovic-Bey-Stewart, ma ad alzare idealmente la palla a due è Tony Parker, che a centro coinvolge Joakim Noah, ringrazia Adam Silver e dà il “bonsoir” al pubblico di Parigi (tra cui c’è anche Victor Wembanyama, seduto in prima fila dove siede anche Magic Johnson, uno che a Parigi ha giocato e vinto con i Lakers un McDonald’s Open nel 1991). Partono meglio i Bulls, con un parziale di 9-2 segnato dai canestri di Vucevic e dalla prima schiacciata di DeRozan. È un primo quarto complicato quello dei Pistons, che tirano male dal campo (5/18 per soli 24 punti segnati) e chiudono sotto di 7 punti i primi dodici minuti parigini. Nel secondo quarto i rookie di Detroit provano a riportare i Pistons sotto (segna Duren, lo imita Ivey) ma Chicago recupera subito il controllo, che resta più o meno sempre in doppia cifra. Sono nove, infatti, i punti di vantaggio dei Bulls all’intervallo (65-56), con quattro giocatori già in doppia cifra, guidati dai 16 punti di DeRozan, stesso totale pareggiato dall’altra parte da Bojan Bogdanovic.
La gara non si decide neppure nel terzo quarto: Chicago non riesce a chiuderla, Detroit non riesce a rifarsi sotto ma le difficoltà dei Pistons continuano a essere super evidenti, tanto in attacco (tirano sotto il 40%) che in difesa (concedono oltre il 54% dal campo ai Bulls). Prima degli ultimi dodici minuti di gioco è 93-79 per Chicago, che appaiono in controllo grazie ai 23 punti di LaVine e alla doppia doppia di Vucevic, già a quota 16 con 13 rimbalzi. Detroit prova a ripondere con una magia di Ivey ad alta quota, che scuote il ferro ma non i Pistons: Derrick Jones Jr. infatti gli risponde con la stessa moneta, volando in cielo per un paio di schiacciate e i Bulls mantengono il controllo senza troppi affanni. A guidare Chicago al successo è uno Zach LaVine che chiude a quota 30 punti, aiutato dai 26 di DeRozan: erano le due stelle più attese e non hanno deluso, mentre sicuramente deluso a fine serata sarà il ragazzo di “casa”, Killian Hayes, unico francese in campo, forse tradito anche dall’emozione: solo 4 punti e 2/13 al tiro (con 0/6 da tre) e neppure i 25 di Bogdanovic possono evitare la 5^ sconfitta nelle ultime sei a Detroit. Le percentuali fotografano meglio di mille parole la gara: attorno al 54% quelle dei Bulls, solo il 40% quelle dei Pistons. E allora Parigi sorride ancora a Chicago, come già nel 1997 con la squadra di Michael Jordan.