La notizia, più che nell’aria, era solo questione di tempo, perché sul fatto che Caitlin Clark vincesse il premio di rookie dell’anno per la WNBA c’erano zero dubbi. La corsa al premio, che fino all’infortunio di Angel Reese aveva avuto almeno una parvenza di equilibrio, non è di fatto mai cominciata. La guardia delle Fever, infatti, ha disputato una stagione d’esordio a dir poco clamorosa, riportando subito Indiana ai playoff dopo otto anni d’assenza. I suoi 19.2 punti, 8.4 assist e 5.7 rimbalzi a partita, peraltro, non rendono interamente l’idea dell’impatto avuto da Clark sulla squadra e sulla WNBA nel suo complesso. I recordmandati a referto durante la sua prima stagione da professionista, d’altronde, non si contano: dal maggior numero di triple segnate e di assist regalati alle compagne per un’esordiente assoluta, fino al primato di doppie doppie per una guardia nella storia della lega passando per il fatto di essere la prima giocatrice in assoluto a comandare la classifica degli assist e a rientrare nelle top 10 delle marcatrici nella stessa stagione. E Clark è stata davvero un ciclone che ha travolto tutti, non solo sul parquet, tanto da meritarsi un’investitura alquanto importante da parte di un collega di un certo peso.
