Nba: riecco Curry, Golden State stende Denver

Alla fine Golden State se l’è ricordato, come si vincono le serie playoff. Non ne vincevano una dal 2019 i Warriors, e nel terzo quarto, con i Nuggets avanti di 10, Steve Kerr ha dovuto ricordare ai suoi che è quella pressione a rendere tutto questo speciale. “Sembrava che ci fossimo dimenticati come si vince, che sentissimo la pressione di dover vincere in casa. Ma abbiamo combattuto e… è stato bello così” racconta Steph Curry. È lui che ha ricordato ai compagni come si va avanti nei playoff, portando con 30 punti i Warriors in semifinale di conference, al duello con una tra Memphis e Minnesota che può iniziare già domenica alle 21.30 italiane. Ma per far fuori Denver 4-1, per prendersi 102-98 gara-5, Golden State ha dovuto faticare tantissimo, perché Nikola Jokic è un giocatore eccezionale che ha fatto di tutto (30 punti, 19 rimbalzi e 8 assist), compreso giocare con un fastidio all’adduttore destro, per assicurarsi che la stagione dei Nuggets durasse almeno un’altra partita. Non è bastato.

I Warriors dominanti delle prime tre partite hanno lasciato spazio a quelli incerti delle ultime due. In gara-5 Kerr ha rimesso Curry in quintetto, dopo le prime 4 partite da 6° uomo (“Ce l’ho nel curriculum ora, ma spero di non doverlo fare più” ha scherzato Steph), provando a schierare da subito la nuova Death Lineup con Klay Thompson e Jordan Poole. Per farlo, il coach ha tolto Kevon Looney dal quintetto, e i Warriors hanno finito per pagarla sotto canestro. E anche in attacco, con le tre guardie incapaci di trovare quella sintonia che nelle prime partite aveva fatto la differenza. Steph è esploso nell’ultimo quarto, in cui ha messo 11 punti ingaggiando un meraviglioso testa a testa da fenomeni. Thompson, 15 punti e 9 rimbalzi, ha mostrato che sta tornando se stesso anche in difesa; Poole, 8 punti con 3/10 al tiro, ha giocato probabilmente la sua peggior gara della serie, dopo le prime 3 da astro nascente. L’X-Factor di Golden State è stato Gary Payton II, preziosissimo nell’ultimo quarto sia in difesa che con le triple. I Warriors hanno vinto una battaglia vera con Denver, utile per il resto dei playoff: hanno il potenziale per essere da titolo, ma sono ancora un work in progress a livello mentale, coi veterani che devono ricordarsi come si vince nei playoff e i giovani che devono imparare a farlo.

Fonte: gazzetta.it

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