E’ successo a Torino e a Milano e potrebbe capitare di nuovo a Napoli. Conte, con lo scudetto sul petto, pronto a salutare da vincente. Una cosa è certa: tutti hanno ormai capito che con lui le possibilità di ottenere dei successi anche imprevisti sia altissima. Così come è facile che, per motivi legati al mercato, all’usura dei rapporti di chi chiede un impegno fisico e mentale o ad altri fattori, sia complesso pensare a lui come un allenatore a lunga scadenza. Lo dimostra la sua carriera: una stagione e mezza a Bari, una a Siena, tre alla Juventus, due alla Nazionale, due al Chelsea e all’Inter, due mezze al Tottenham.
Magari dall’incontro con AdL uscirà un Conte entusiasta di proseguire in una piazza che lo adora per il sogno che le ha regalato o per i progetti di un presidente disposto a investire su giocatori a lui particolarmente graditi. L’impressione, però, è che il richiamo della Juve sia troppo forte per essere messo da parte. L’addio del 2014 ha segnato una cesura con l’ambiente bianconero e, soprattutto con l’allora presidente Andrea Agnelli. Non è un mistero, però, che John Elkann voglia dare una svolta a un club che dal 2020 non vince il campionato e che in società abbiano valutato che solo con il ritorno del figliol prodigo si potrebbe di nuovo festeggiare. Conte, poi, ha tanti interessi a Torino e ha sempre considerato casa sua sia la città che la Juventus.