Da Brambilla a Magnanelli, ecco i possibili traghettatori alla Juve

Dieci partite per provare a tenersi la Juve. O forse no, perché Firenze e la Fiorentina incombono pericolosamente sul futuro immediato di Thiago Motta. Esprimersi ora su quale possa essere il destino dell’attuale tecnico della Juve non è facile. Non ci sono certezze né sicurezze. Partiamo da un dato di fatto. Il cappotto con l’Atalanta ha esacerbato gli animi: la dirigenza è scontenta, la tifoseria infuriata, l’umore della squadra pessimo. Nessuno è esente da colpe e responsabilità. Nessuno. Ma, come sempre, il capro espiatorio rischia di essere l’allenatore. Solo un finale di stagione convincente – risultati in prima istanza, gioco e mentalità a seguire – potrebbe salvare la panchina di Motta. Potrebbe, ma non è certo detto. Difficile scommettere sulla riconferma. Ieri si diceva di Gasperini ma nel casting bianconero figurano anche De Zerbi, Mancini, Xavi, più l’immancabile Conte, eterno presunto cavallo di ritorno (ma chi più ne ha più ne metta, la Juve fa gola e le auto-candidature fioccano).

Tutto vero, compresa pure però l’immancabile e puntualissima ipotesi “traghettatore”. Ecco perché allora Firenze e la Fiorentina incombono sul futuro immediato di Thiago Motta. Domenica la Juve è di scena al Franchi, campo ostico, accesissima la rivalità col mondo viola. La dirigenza bianconera si aspetta una pronta reazione, caratteriale innanzitutto. Ma poi servono i punti per difendere il quarto posto, questo è l’imperativo categorico: calendario alla mano, cadere a Firenze comporterebbe un rischio vitale per la classifica e per le casse bianconere. Un crollo, o più banalmente un nuova caduta, potrebbe così portare a immediate e drastiche soluzioni, complice anche la sosta per le nazionali che consentirebbe due settimane di lavoro al subentrante. Sul profilo, o meglio sui profili individuati si sbilancia oggi Tuttosport: Massimo Brambilla o Francesco Magnanelli, rispettivamente allenatori della Juve Next Gen e della Juve Primavera, a cui viene affiancato il nome di Igor Tudor, ora come ora libero e quindi arruolabile anche con un contratto “a termine”. Ipotesi, insomma, in un marasma che comunque non fa bene e non va bene a nessuno: tecnico in primis, ma anche squadra, società e tifosi.

Fonte: sportmediaset

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