La buona notizia è che, con il mischione che si è creato lassù, un successo nel recupero contro il Bologna potrebbe perfino permettere al Milan di tornare in corsa anche per lo scudetto. La notizia cattiva, invece, è che in realtà non si vede la luce in fondo a un tunnel di gol subiti al replay (cross da sinistra, rete a destra) e che, dopo 16 partite tra campionato e coppa, questa lacuna così grande ed evidente ha tutta l’aria di non essere risolvibile in un amen. La verità è che ci sarebbe da chiedersi anche oggi chi stia dalla parte di Paulo Fonseca e chi no. Perché a volte la sensazione è che non si remi davvero tutti dalla stessa parte e che un atteggiamento così passivo e disinteressato altro non sia che l’innesco di una bomba che dalla prima giornata è sempre lì lì per scoppiare. Eppure nelle notti di gala squadra e allenatore sembrano la stessa cosa. Già, ma perché solo contro grandi avversari come Inter e Real Madrid?
Il tecnico portoghese ha da poco ritrovato Davide Calabria e la sua capacità di giocare a destra (meglio) e a sinistra potrebbe finire con l’essere la toppa da mettere su questa voragine. Emerson da una parte, ma anche Theo dall’altra, potrebbero finire per alternarsi in panchina lasciando spazio al “vecchio” capitano, magari non ricchissimo di talento, ma certamente più applicato degli attuali titolari. Basterà per risolvere il problema? Difficile dirlo, perché le lacune sono innanzitutto nel modo in cui è stata costruita la squadra e nella mancanza, in mezzo al campo, di interditori, Fofana a parte. E’ però chiaro che qualcosa vada fatto e che queste due settimane di lavoro senza partite potrebbero essere il momento adatto per studiare nuove soluzioni.