Dopo la violenza, le polemiche. E non poteva essere altrimenti, in un Paese che si prepara a organizzare l’evento sportivo più importante al mondo. Ossia le Olimpiadi, anche se a Parigi. Ma i fatti di ieri di Marsiglia, con l’assalto al pullman del Lione e il ferimento di Fabio Grosso, suturato ad un occhio con ben quindici punti, non possono lasciare nessuno indifferente. Così oggi tocca alle autorità dare spiegazioni e soprattutto prendere provvedimenti. Intanto, Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha postato un messaggio eloquente: “Non c’è assolutamente spazio per la violenza nel calcio. Tali eventi non hanno posto nel nostro sport né nella nostra società e mi rivolgo alle autorità competenti affinché garantiscano che vengano prese misure adeguate”.
Già ieri sera la ministra dello Sport, Amelie Oudea-Castera, aveva espresso indignazione per l’accaduto. Quello degli Interni, Gerald Darmanin, ha promesso stamane condanne, sanzioni amministrative e sportive, puntando il dito anche contro il Marsiglia che “deve gestire i suoi tifosi”. Messaggio al presidente Longoria che ieri aveva sottolineato come i fatti fossero accaduti al di fuori dello stadio, quindi al di fuori della diretta competenza del club. I due dicasteri in ogni avevano avvallato la trasferta dei tifosi del Lione, nonostante si trattasse di una partita tradizionalmente a rischio. E infatti almeno tre pullman dei tifosi ospiti sono stati presi d’assalto con razzi bengala, sassate e bocce di metallo. La partita ovviamente è stata annullata e spetterà alla Commissione delle competizioni della Lega decidere sul da farsi, imponendo probabilmente di giocarla a porte chiuse.
In ogni caso, per la Francia si tratta di una nuova macchia in prospettiva dell’Olimpiade. Il tutto proprio quando l’allerta attentati fa temere il peggio per la cerimonia di apertura dei Giochi che per la prima volta, il 26 luglio prossimo, si svolgerà al di fuori di uno stadio. La parata di 91 battelli, con 10mila atleti e mezzo milione di tifosi sulle rive della Senna solleva dubbi dal punto di vista della sicurezza. Il governo prevede il dispiegamento di circa 50mila tra gendarmi e poliziotti, e non esclude neppure l’utilizzo di militari per compensare le lacune in termini di reclutamento di steward: ne mancano almeno un terzo sui 22mila necessari. Per ora non è stato previsto un piano alternativo, ma secondo fonti governative, una cerimonia inaugurale meno pomposa non può essere esclusa. I fatti di Marsiglia non fanno che alimentare le perplessità sulla capacità di Parigi di gestire un evento di tali dimensioni.