La società condivide anche lo sfogo dell’allenatore dopo la partita contro l’Atalanta. Ma ora il tecnico ha l’obbligo di riscattarsi, a partire dalla Stella Rossa. Aggrappato alla Champions. Quella in corso, dove l’obiettivo è fare più strada possibile e conquistare gli ottavi senza passare dai playoff, e quella della prossima stagione, da centrare arrivando in campionato tra le prime quattro (o cinque, se l’Italia avrà un posto in più in base al ranking per nazioni dell’Uefa). Con i sogni scudetto spazzati via dalla mancanza di continuità di rendimento, Paulo Fonseca spera che la sua squadra finalmente si sblocchi e infili una serie di risultati che permetta ai tifosi rossoneri di pensare con fiducia al progetto varato la scorsa estate. L’attuale settimo posto in classifica (a pari merito con il Bologna) è deludente, su questo in via Aldo Rossi niente da eccepire, ma la fiducia nel tecnico portoghese è intatta. L’obiettivo è quello di andare avanti con lui almeno fino al termine della stagione perché la convinzione è che riuscirà a trovare la quadra. Ciò premesso, per il club centrare la qualificazione alla Champions 2025-26 è l’obiettivo minimo e non raggiungerlo renderebbe inevitabile il cambio del tecnico. Perché retrocedere dalla Champions all’Europa League o alla Conference League sarebbe una mazzata terribile per i ricavi e farebbe tornare il Diavolo all’era pre Pioli. Inaccettabile per le ambizioni della proprietà.

Il Milan sta con Fonseca, anche nelle bordate agli arbitri. Ma se non arriva tra le prime quattro…
Fonte: gazzetta.it