Il re è tornato. In coda a una partita complicata e al termine di un periodo personale molto delicato. Il più delicato per Ciro Immobile da quando è alla Lazio. Ma quel destino che sembrava essersi accanito contro di lui (sotto forma di malanni vari che ne hanno condizionato il rendimento) gli ha restituito quanto tolto in precedenza, regalandogli l’opportunità di mettere la sua firma su un successo preziosissimo con un gol all’ultimo secondo. Quel destino andava però assecondato. E non era affatto facile. Perché trasformare un rigore a partita finita, con il carico di tensioni che tutto ciò comporta, non è per niente facile. Il fatto che Ciro Immobile si sia preso la responsabilità di affrontare questa prova così difficile e che l’abbia portata a termine significa una cosa sola, che il bomber c’è ancora. Con la testa, innanzitutto. E un po’ alla volta anche con le gambe.
Una notizia importantissima per Sarri e per la Lazio. Anche se il suo sostituto Castellanos sta andando abbastanza bene (al netto di qualche errore sottoporta), è chiaro come la squadra biancoceleste non possa fare a meno del suo capitano e miglior marcatore di tutti i tempi nella storia del club. Il tecnico lo aveva spiegato dopo la sconfitta di Rotterdam, giustificando così l’impiego di Ciro da titolare contro il Feyenoord nonostante non fosse in buone condizioni: “Non possiamo permetterci di abbandonare Ciro”. Il processo di recupero procede lento, ma procede. E questo gol così importante sarà una spinta in più affinché presto si riveda un Immobile al cento per cento.