Dal loggione lo spettacolo si vede meno distintamente, ma puoi godertelo lo stesso. Ebbene sì, siamo in quarta e ultima fascia sulla strada di Germania 2024. Era nell’aria dopo il pari con l’Ucraina. La Croazia ha sconfitto l’Armenia 1-0, il gol sufficiente per il sorpasso. Mai successo all’Italia di essere così giù negli Europei e neanche nei Mondiali. Potrebbe essere il segno di una resa, l’ammissione dell’uscita dall’élite internazionale, e forse è proprio così. Però è giusto ricordare che in passato le teste di serie venivano decise spesso per scelta politica nella controverse riunioni alla vigilia dei sorteggi.
Prima del 2006, con l’Italia in prima fascia per tutti i parametri, l’incertezza sulla posizione nel sorteggio rimase fino all’ultimo incontro. Blatter aveva potere di vita e di morte (sportive s’intende) su tutto. Per la cronaca, alla fine noi teste di serie. Ora i sistemi sono più scientifici e democratici. Contano i punti nei gruppi di qualificazione. Il risultato è che siamo 19esimi su 24. Abbiamo grandi margini di risalita. Prima fascia Una cosa sembra indiscutibile: il valore della prima fascia. Per risultati, valore della squadra, presenze recenti nelle fasi finali, le “big six”sono obiettivamente le migliori. La Francia su tutti: la squadra B di Deschamps potrebbe competere con tutte le altre nazionali. Al suo fianco la Spagna che ha qualità, mentalità e gioco senza eguali. Subito dopo, un trio: il Portogallo, ricchissimo in attacco a prescindere da CR7; l’Inghilterra, per la quale vale assolutamente il detto “se non ora quando”, considerati i talenti di Kane e Bellingham e l’idea (finalmente) di squadra; e la Germania, in uno dei momenti più oscuri, ma il c.t. Nagelsmann ha il potere d’inventare e, in soprannumero, il vantaggio di giocare in casa. Nel “gruppo” c’è anche il Belgio di Tedesco: giudizio sospeso, nelle qualificazioni è straripante, nelle fasi finali emergono spesso i limiti.
Diciamo le cose come stanno: in seconda e terza fascia non ci sono squadre imbattibili per gli azzurri, la graduatoria è abbastanza fluida. Comunque, tra le “vice” teste di serie c’è la Danimarca, semifinalista 2021. La più minacciosa di un lotto che comprende Ungheria, Albania, Austria, Romania e Turchia, nessuna insuperabile. Forse è la Turchia di Montella la più interessante tecnicamente. La verità è che non sono mancate le sorprese nei vari gruppi di qualificazione, meno scontati che in passato.
È più o meno equivalente alla seconda, se non superiore. La Croazia semifinalista mondiale e l’Olanda sembrano le più forti, almeno quelle con più tradizione. Poi Scozia, Slovacchia, Slovenia e Repubblica Ceca. Alla portata. Quarta fascia E qui viene il bello. Ci sono gli azzurri campioni in carica. Folle? Fino al 2016 chi aveva vinto l’ultimo torneo era di diritto testa di serie. Dal 2021 il discorso è cambiato, il privilegio abolito, e già il Portogallo era sceso in terza fascia. Non qualificarci sarebbe stato non unico ma raro: l’ultimo detentore a mancare l’appuntamento è stata la Francia nel 1988, dopo aver vinto con Platini nel 1984. Con l’Italia — non è poi così male — ci sono altre due decadute, la Svizzera e la Serbia, con le quali storicamente soffriamo. Più le tre “X” tra le quali abbiamo rischiato di essere anche noi.
Le tre “X” sono le tre vincenti dei playoff di Serie A, B e C tra le non qualificate (grazie ai risultati in Nations League). Situazione complicata anche qui: domani a Nyon non si sorteggerà soltanto la sede della finale ma anche la destinazione di Ucraina, Finlandia e Islanda, in bilico tra Serie A e Serie B. Ogni categoria ne qualifica una attraverso un tabellone di semifinali e finali. Per ora, questo. Serie A; Polonia-Estonia; Galles-una tra Finlandia/Ucraina/Islanda. Serie B: Israele—Ucraina/Islanda; Bosnia-Finlandia/Ucraina. Serie C: Georgia-Lussemburgo, Grecia-Kazakistan. Le nostre favorite (confidando in un sorteggio “giusto”): Polonia, Ucraina e Grecia. Si gioca a marzo, questa almeno ce la siamo risparmiata.