Cominciamo dalle plusvalenze. La sorprendente sentenza federale — con estensione Uefa e Fifa — è un serio ostacolo sulla strada delle coppe ’23-24. La Juve ha tutti i numeri per recuperare il -15 in classifica e conquistare un posto tra Champions, Europa League e Conference. Scontata la pena, se i conti fossero a posto, avrebbe diritto alla licenza Uefa. Ma Nyon potrebbe sbarrare lo stesso la strada per “condotta antisportiva”, quella che emergerebbe dalle intercettazioni e avrebbe ispirato la stangata ai giudici. Nyon si riserva, insomma, il potere di rendere “effettiva” una punizione che altrimenti non avrebbe conseguenze pratiche. Con un distinguo non secondario: una cosa è perdere la Champions, punizione davvero grave, un’altra saltare Europa League e Conference.
I tempi delle decisioni non possono essere velocissimi perché l’Uefa seguirà l’inchiesta italiane e deve anche tradurre le quattordicimila pagine in una delle sue lingue ufficiali, tra le quali non c’è l’italiano. Meglio non avventurarsi in previsioni sui tempi, ma l’obiettivo di Nyon sarebbe chiudere il tutto a fine stagione, quindi ai primi di giugno, per definire le liste del 2023-24. Non sarà facile.